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Catania Calcio, ritorna Llama: «Realizzo un sogno»

Giovanni Finocchiaro

08 Luglio 2018, 18:09

Catania Calcio, ritorna Llama: «Realizzo un sogno»

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Una telefonata in Argentina nel cuore della notte e una domanda a bruciapelo: «Llama, ma torneresti a Catania?». Christian è un ragazzo di cuore, corretto. Non può parlare ma neanche nascondere la sua passione: «Il Catania lo porto sempre nel cuore. Che ci sia io o no sarà l'anno giusto».

Intanto dalle nostre parti è già di pubblico dominio. La società prima non conferma poi è l’ad Lo Monaco, incalzato, ad ammettere: «Arriva il 13 per le visite e poi si vedrà». Llama firmerà un accordo biennale. Undici anni dopo il primo approdo in rossazzurro, l'argentino rientra in Italia: «Catania la sento come casa mia, l'ho sempre seguita anche a distanza», si limita a dire prima di chiudere il colloquio amichevole.

C'è lo spazio solo per un ricordo: «Il più bello è l'immagine dei tifosi dopo ogni vittoria e il gol segnato alla Sampdoria».
Nel pomeriggio via tutti gli induci, su Instagram il calciatore pubblica una foto con la maglia rossazzurra e l’ammissione: «Pensavo di essere lontano da un altro sogno da realizzare, ma ce l'avevo davanti a me, felice di tornare a casa, dove sono nati i miei primi due figli, Martina e Benjamín, dove sono sempre stato considerato meritevole non solo come giocatore ma come persona. Torno a realizzare il sogno di portare Catania dove merita: la Serie A». Tutti a commentare, anche Izco e Gomez che spediscono messaggi di felicitazioni.

Il laterale di centrocampo che può agire in attacco ha pubblicato negli ultimi tempi foto del nostro Filippo Galtieri che dopo la parentesi lunghissima, dal 2008 al 2012 ha portato con sè in Patria. Ma cos'ha fatto Llama dal 2012 a oggi? Lo abbiamo sempre seguito come facciamo con molti ex rossazzurri. Cristian ha vinto due campionati. Uno con il Colon di Santa Fè dalla B nazionale alla Primera Division, un altro qualche mese fa con la maglia bianconera del Gymnasia de Mendoza portato dalla B alla B nazionale. E il gol decisivo lo ha segnato giusto lui, ricevendo l'omaggio dell'intero stadio. Entrato nella storia del club, Llama, come entrò nel cuore dei tifosi etnei per un gol alla Samp.

Per chi non c'era, quel 13 marzo 2011 il Catania affrontava sotto la pioggia la Sampdoria. Era quasi il 30' della ripresa. Su un calcio d'angolo, il tiro al volo di Cristian in diagonale non trovò resistenza e si conficcò in porta. Il tecnico di allora, il Cholo Simeone, esultò come un pazzo sotto la curva. Un successo storico, fu anche l'ultimo atto di Llama che da lì a poco sarebbe stato defenestrato da un connazionale tatuato tornando a casa. Anzi, trovando collocazione a Firenze dove ha giocato solo 5 volte.

Poi ecco il lungo peregrinare all'estero. Prima in Messico nel Vera Cruz in Primera Division (15 partite), quindi con Colon e Aldovisi. Prima vince il campionato, poi cambia squadra per un malanno al ginocchio. Riprende con il Gymnasia e nel match con il Defensores de Belgrano eccolo a segno ancora una volta in maniera spettacolare: inserimento sul primo palo con gli avversari battuti sul tempo. Taglio verticale e tiro sotto la traversa.

Dopo la festa, ecco la chiamata del Catania. Llama si mette a disposizione e dice che, sì, dopo sei anni non vede l'ora di rientrare in Italia e giusto a Catania. E in nessun altro posto. Ha motivazioni, ha sete di riscatto, vuole recuperare il tempo perduto dopo una cessione che mai aveva accettato sul piano personale. Ma il calcio a volte ti porta a scelte che magari non vuoi o che non vorresti fare e che sei poi costretto a digerire.

In questi anni, Llama ha dovuto combattere con sfortuna, trasferimenti, qualche infortunio, ma ha vinto due campionati e vorrebbe fare tris immediatamente. Il 13 intanto si sottoporrà alle visite mediche e ritroverà Lo Monaco come dirigente e Sottil, ex compagno di squadra («era un difensore deciso, grande esperto») adesso allenatore.

I suoi amici lo chiamavano "zazzamita". Beh, se vi piace la suggestione, la "zazzamita" sta tornando.