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Focus sul protocollo digitale

Tecnologia, ecco la “rivoluzione” Blockchain che cambierà l’economia

Il talk promosso da AtFactory Startup Lab oggi a Palermo nella Scuola di Scienze giuridiche

Di Gianluca Reale |

«I nostri ragazzi hanno bisogno di completare la formazione che viene data loro nelle aule universitarie con workshop che approfondiscano temi contemporanei. Soprattutto quando si parla di startup». Paola Di Rosa, avvocato e founder di AtFactory-Startup Lab, è il deus ex machina del “Blockchain Talk – Digital transformation e intellectual property law”, l’evento gratuito che si tiene oggi nell’aula magna della Scuola delle Scienze giuridiche ed Economico sociali, a Palermo. Obiettivo, discutere del processo di trasformazione delle nuove tecnologie fondanti e del loro impatto sul nostro modello economico e sociale. Non solo banche ad essere coinvolte dal nuovo sistema tecnologico della Blockchain (dall’inglese catena di blocchi), ma anche assicurazioni, imprese dell’agroalimentare, i capofila dell’industria 4.0 e pure il mondo della musica e dell’arte.

«Gli ambiti di applicazione di questa nuova tecnologia sono moltissimi – spiega Di Rosa -. Per esempio, Polline Blockchain Mark, fondata da alcuni nisseni, utilizza questa tecnologia per la tutela della proprietà intellettuale (foto e altre opere). Ma è un dato di fatto che questa tecnologia riesce a certificare con certezza un atto riferendosi a chi l’ha fatto e forse potrà sostituire i notai, certamente è già utilizzata in America dove un’azienda della grande distribuzione la usa per i prodotti dei propri punti vendita».

La Blockchain, nata con i bitcoin, offre dunque una nuova infrastruttura per consentire trasferimenti e scambi veloci in rete offrendo vantaggi non solo di natura economica. Secondo una previsione del World Economic Forum – dicono gli organizzatori del talk – entro il 2025 attività che genereranno oltre il 10% del pil mondiale saranno registrate su tecnologie che si basano sui principi della Blockchain, dato che ha già attirato l’interesse e gli investimenti su questo protocollo digitale delle maggiori banche mondiali e di grandi aziende del calibro Microsoft, IBM, Samsung e Philips. Quest’ultima con il suo BlockchianLab ne sta esplorando le possibilità di utilizzo in settori che vanno dal cloud all’healthcare.

«Siamo in un campo dove è sempre più necessario essere aggiornati e formare le future generazioni. Anche quelle di avvocati come me – aggiunge Di Rosa -. Diversi studi legali di Milano utilizzano già il Ross, un sistema di intelligenza artificiale che serve per costruire pareri legali in modo rapido ed efficace, riuscendo a fare da solo il lavoro di cinque o sei “colleghi” umani, capace di aggiornarsi in tempo reale. D’altronde i tempi oggi sono molto accelerati, i clienti vogliono soluzioni efficaci e a costi contenuti e solo la tecnologia può aiutarci. Questo significa che il lavoro umano dovrà concentrarsi di più sulla gestione, sull’organizzazione, sulle relazioni. Anche in campo legale, gli studi professionali come li conosciamo oggi diventeranno sempre più delle “aziende legali”».

Se dunque da un lato Ross e Blockchain possono rappresentare uno spauracchio per tanti operatori del diritto, dall’altro sono senz’altro una novità/opportunità che va conosciuta. «Il workshop che abbiamo messo su – continua Di Rosa – è concentrato sulla Blockchain, tecnologia che sarà sempre più pervasiva. L’idea mi è venuta leggendo un articolo sulla rivista di Harvard che diceva che la Blockchain avrà lo stesso impatto rivoluzionario di Internet. E se penso che quando ho cominciato a fare l’avocato, nel 1996, Internet non era ancora indispensabile come lo è invece oggi…».

Nel talk a tracciare il valore e il ruolo che può avere la Blockchain è Aldo Pecora, giornalista e Blockchain influencer. Ma intervengono anche Davide D’Atri, fondatore di Soundreef, l’esperto di diritto dei media e delle nuove tecnologie Marco Bellezza, il presidente dell’Irfis Alessandro Dagnino, Fabrizio Lipani che da anni guida il collettivo Polline Art, un gruppo di lavoro che ricerca, sviluppa e applica le nuove tecnologie, quali Blockchain ed IoT, al settore creativo. Interviene anche Marco Coda, responsabile del Blockchain Lab di SellaLab. «Atfacotry in partnership con SellaLab – conclude Di Rosa – avvierà dei laboratori specifici rivolti ai giovani sui possibili usi della Blockchain e di tutte le tecnologie che stanno alla base dell’economia digitale e stanno trasformando, tra l’altro, anche turismo, alimentare e moda».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA