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“Ho rischiato di morire”: il viaggio disperato di Catena Fiorello e la lezione sulla sepsi che può riguardare tutti

Dalle coliche ignorate alla corsa notturna verso il Salento: la storia della scrittrice siciliana illumina cosa succede quando una colecistite si complica, perché riconoscere la sepsi in fretta è decisivo e come orientarsi tra diagnosi, interventi e convalescenza

Redazione La Sicilia

08 Dicembre 2025, 12:37

“Ho rischiato di morire”: il viaggio disperato di Catena Fiorello e la lezione sulla sepsi che può riguardare tutti

Catena Fiorello

Il telefono di Catena Fiorello registra un messaggio di addio per la madre e i fratelli. La febbre è altissima, la pressione crolla, un amico medico le ha detto la parola che spaventa i rianimatori: “shock settico”. La scrittrice costringe il compagno a guidare per quasi sette ore: vuole arrivare all’Ospedale “Cardinale G. Panico” di Tricase, nel Leccese, dove opera un chirurgo dell’addome di cui ha letto e in cui ripone la sua ultima fiducia, il dottor Massimo Giuseppe Viola. La diagnosi è implacabile: una colecistite mal curata è degenerata in sepsi. L’intervento, previsto per durare poco più di un’ora, si trasforma in una maratona di oltre quattro. Poi un mese di ricovero e una lunga convalescenza. È per questo che l’uscita del suo nuovo romanzo, “Vita e peccati di Maria Sentimento” (ed. Rizzoli) è slittata rispetto ai piani iniziali. Ma da quella notte, racconta, le è rimasta un’idea molto semplice e potentissima: quando senti che stai per morire, non desideri nulla che si compri; vuoi solo che il dolore finisca.

Il caso personale e ciò che insegna a tutti

La vicenda di Catena Fiorello è l’innesco per parlare di un nodo cruciale della salute pubblica: come si passa da una “banale” infiammazione della colecisti a una sepsi potenzialmente letale? Quali segnali non ignorare? Dove operarsi e con quali tecniche? E, soprattutto, perché la rapidità — la famosa “golden hour” — è l’ago della bilancia tra recupero e conseguenze gravi.

Di seguito ricostruiamo la storia, inserendola in un contesto clinico e organizzativo più ampio, con dati e raccomandazioni basate su fonti verificate.

Una colica biliare che non passa: come si arriva alla sepsi

Secondo i manuali clinici e le schede divulgative degli ospedali, la colecistite acuta (spesso dovuta a calcoli che ostruiscono il dotto cistico) si presenta con dolore in ipocondrio destro, febbre, nausea, possibile ittero. L’ecografia è l’esame di prima scelta; la terapia iniziale prevede digiuno, idratazione endovenosa, antibiotici e analgesia. Nella maggioranza dei casi il trattamento risolutivo è la colecistectomia laparoscopica, idealmente entro 24–48 ore in caso di diagnosi chiara. Se la diagnosi o la decisione chirurgica tardano, possono sopraggiungere complicanze: ascessi, gangrena, perforazione e — nei casi peggiori — sepsi, cioè una disfunzione d’organo innescata dall’infezione, fino allo shock settico.

Nel racconto della scrittrice, le coliche ricorrenti, una serie di esami prolungati e la comparsa di febbre molto alta (oltre 40°C) si combinano con il crollo pressorio: segnali che, anche per un non addetto ai lavori, meritano accesso urgente in ospedale. È in quel momento che un amico medico paventa lo shock settico, facendo scattare la corsa verso un centro chirurgico d’eccellenza.

Dalla capitale al Salento: la scelta del centro giusto e del chirurgo

La decisione di raggiungere Tricase non è casuale. L’Azienda Ospedaliera “Cardinale G. Panico” è un presidio noto nel Sud per la chirurgia maggiore dell’apparato digerente, con dotazioni di robotica e un blocco operatorio di alta complessità. Il dottor Massimo Giuseppe Viola, direttore dell’UOC di Chirurgia Generale, ha esperienza in laparoscopia avanzata e robotica, con sessioni di live surgery su pancreas, retto ed esofago trasmesse in contesti congressuali.

Il passaggio chiave è organizzativo: quando l’infiammazione della colecisti si complica con sospetta pancreatite o segni sistemici (ipotensione, tachicardia, alterazione dello stato mentale), serve un’équipe che sappia gestire insieme urgenza chirurgica, rianimazione e antibioticoterapia mirata, oltre a diagnostica rapida. È la logica delle reti tempo-dipendenti per condizioni acute gravi: centralizzare in ospedali ad alta specializzazione riduce i ritardi, aumenta la probabilità di trattamenti appropriati e coordinati.

Dentro la sala operatoria: quando la realtà smentisce la “routine”

La colecistectomia in mani esperte dura in genere 60–90 minuti. In questo caso, racconta Fiorello, l’intervento si prolunga oltre 4 ore e mezza: l’équipe riscontra pancreatite e un nodulo incistato nel duodeno, elementi che complicano il quadro e richiedono una gestione più articolata. È una dinamica ben nota ai chirurghi: la colecistite complicata può nascondere sorprese anatomiche e fisiopatologiche che allungano i tempi e impongono scelte intraoperatorie più complesse.

Sepsi: il killer silenzioso da riconoscere subito

La sepsi non è “un’infezione forte”: è la risposta dell’organismo all’infezione che, fuori controllo, danneggia i tessuti e gli organi. Nel mondo si stimano 47–50 milioni di casi l’anno e almeno 11 milioni di morti: in pratica, 1 decesso su 5 è associato a sepsi. Molti pazienti necessitano di emoderivati, e alcuni gruppi (anziani, immunodepressi, persone con patologie croniche) sono più vulnerabili. In Italia, i dati regionali mostrano incidenze e letalità ospedaliere tutt’altro che trascurabili: in Toscana, ad esempio, nel 2023 la quota di ricoveri per sepsi chiusi con decesso è stata circa il 23,5%, con passaggi in terapia intensiva nel 15–17% dei casi.

L’uscita del libro rimandata: quando la convalescenza detta i tempi

La malattia ha travolto anche la vita professionale di Catena Fiorello. Il suo romanzo “Vita e peccati di Maria Sentimento” (collana Le Narrative, Rizzoli), previsto inizialmente mesi prima, è arrivato in libreria il 14 ottobre 2025, dopo il ricovero e la riabilitazione. L’opera — 384 pagine, prezzo 18,00 euro — ha poi intrapreso un tour di presentazioni, riprendendo la normalità passo dopo passo. Anche questo è un messaggio utile: rispettare i tempi biologici dopo una sepsi e un intervento complesso riduce le ricadute, aiuta a recuperare forze fisiche e cognitive, e consente di tornare al lavoro in sicurezza.

Il romanzo che ha aspettato: quando la narrativa incontra la vita

Vita e peccati di Maria Sentimento” è uscito il 14 ottobre 2025 per Rizzoli (pagine 384, prezzo 18,00 euro). Dentro c’è la Sicilia di fine anni Cinquanta, una protagonista che sfida la maldicenza, una famiglia che regge la tempesta. Fuori c’è la storia recente dell’autrice, che ha dovuto rinviare l’uscita per un problema di salute diventato quasi una tragedia. Due linee narrative che si sfiorano: la resilienza come pratica quotidiana, non come slogan.