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LE RICORRENZE

Ponti 2026: con 4 giorni di ferie “chiave” si spalancano fino a 23 giorni di vacanza, ecco come

Strategie, date e idee pratiche per trasformare un calendario apparentemente avaro in un anno generoso di pause

Alfredo Zermo

23 Dicembre 2025, 18:52

Ponti 2026: con 4 giorni di ferie “chiave” si spalancano fino a 23 giorni di vacanza

È martedì sera, 6 gennaio 2026, e il telefono vibra con l’ultimo messaggio del gruppo “Colleghi di reparto”: «Domani tutti in ufficio?». C’è chi risponde con un laconico sì e chi svicola con un’emoji. Poi, in chat privata, arriva la confessione che nessuno ama fare a voce: «Io ho giocato d’anticipo, ho bruciato due giorni di ferie a gennaio e me ne sono regalati sei di fila». È esattamente il cuore del “gioco” dei ponti: conoscere il calendario, muoversi prima degli altri, spremere il massimo con il minimo. E il 2026, a dispetto di un’impressione iniziale, offre più opportunità del previsto: con soli 4 giorni ben piazzati — 2 gennaio, 5 gennaio, 1 giugno, 7 dicembre — si possono costruire fino a 23 giorni di vacanza complessiva nell’arco dell’anno, tra ponti, weekend lunghi e festività già favorevoli. Questa non è magia, ma aritmetica applicata al calendario.

Perché il 2026 è più utile di quanto sembri

Capodanno cade di giovedì (1 gennaio 2026) e l’Epifania di martedì (6 gennaio 2026): basta coprire venerdì 2 e lunedì 5 per ottenere un blocco di 6 giorni consecutivi (1–6 gennaio). È il primo “tesoretto” dell’anno. Fonte: timeanddate.com; Office Holidays.

Pasqua è il 5 aprile 2026 (domenica) con il Lunedì dell’Angelo il 6 aprile: classico weekend lungo di 3 giorni senza consumare ferie.

La Festa del Lavoro cade di venerdì (1 maggio): altro fine settimana lungo di 3 giorni.

La Festa della Repubblica è martedì 2 giugno: prendendo lunedì 1 giugno si apre un ponte da 4 giorni (30 maggio–2 giugno).

L’Immacolata è martedì 8 dicembre: con lunedì 7 dicembre si compone un altro pacchetto da 4 giorni (5–8 dicembre).

A dicembre, Natale è venerdì 25 e Santo Stefano sabato 26: arriva un ulteriore mini-pacchetto festivo di 3 giorni (25–27 dicembre) che non richiede ferie.

Incrociando queste finestre si ottiene il totale “fino a” 23 giorni di pausa lungo l’anno a fronte di soli 4 giorni di ferie consumati: 2 gennaio, 5 gennaio, 1 giugno, 7 dicembre. Le date e i giorni della settimana sono confermati dai principali calendari internazionali specializzati nelle ricorrenze, oltreché dagli elenchi delle festività nazionali italiane.

Il quadro normativo e le ricorrenze del 2026

Le festività “non lavorative” sono stabilite dal sistema italiano a partire dalla storica **Legge n. 260 del 27 maggio 1949, che definisce le ricorrenze civili e religiose riconosciute come festivi a carattere nazionale o locale. L’elenco aggiornato per il 2026 include, tra le altre, 1 gennaio (Capodanno), 6 gennaio (Epifania), Pasqua e Lunedì dell’Angelo, 25 aprile (Liberazione), 1 maggio (Lavoro), 2 giugno (Repubblica), 15 agosto (Assunzione/Ferragosto), 1° novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata), 25 dicembre (Natale), 26 dicembre (Santo Stefano). Le ricorrenze locali (come San Pietro e Paolo a Roma, Sant’Ambrogio a Milano, San Giovanni a Torino, Firenze e Genova) restano festività per i rispettivi comuni, aggiungendo ulteriori possibilità di ponti personalizzati.

In sintesi: la “struttura” è fissata dalla legge e dai calendari nazionali; la “strategia” dipende da come si usano i pochi giorni di ferie disponibili.

La mappa dei ponti: mese per mese

Gennaio: aprire l’anno con il “doppio salto”

  1. Festività: Capodanno – giovedì 1 gennaio, Epifania – martedì 6 gennaio.
  2. Ferie consigliate: venerdì 2 e lunedì 5.
  3. Risultato: 6 giorni consecutivi di stop, dal 1 al 6 gennaio.Per molti settori, 2 gennaio è una giornata “grigia”: i telefoni squillano meno, uffici a ranghi ridotti. Bruciare qui una giornata di ferie rende minimo l’impatto sul lavoro e massimo il beneficio. In città, musei e mostre restano aperti in buona parte dei casi, mentre le località di montagna sono nel pieno della stagione: la combinazione perfetta per chi sogna una settimana bianca “light” o un city break d’arte.

Nota: in aziende con turnazioni o servizi essenziali, serve coordinamento con anticipo. Le richieste per 2 e 5 gennaio tendono a concentrarsi: prima si chiede, più chance si hanno di ottenere la priorità.

Primavera: Pasqua, 25 aprile e 1° maggio

  1. Pasqua – domenica 5 aprile e Lunedì dell’Angelo – lunedì 6 aprile: 3 giorni senza ferie.
  2. 25 aprile – sabato: nessun ponte utile quest’anno.
  3. 1° maggio – venerdì: fine settimana lungo da 3 giorni.

Suggerimento pratico: tra Pasqua e il Primo Maggio le destinazioni d’arte tornano affollate. Chi punta all’outdoor può scegliere mare “di primavera” (da Ponente ligure al Gargano) o borghi collinari e cammini: la presenza del lunedì pasquale consente una gita breve con rientro morbido.

Inizio estate: il colpo da maestro con la Repubblica

  1. 2 giugno – martedì.
  2. Ferie consigliate: lunedì 1 giugno.
  3. Risultato: 4 giorni consecutivi, da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno.

È uno dei weekend più apprezzati dagli italiani: mare “pre-estivo”, temperature in crescita, prezzi spesso ancora inferiori ad agosto. Per chi viaggia in treno, prenotare con 6–8 settimane di anticipo fa la differenza su tariffe e posti, specie sulle direttrici Alta Velocità verso il Tirreno e l’Adriatico. Chi preferisce la montagna trova rifugi e strutture che riaprono gradualmente: ottimo periodo per ciclismo e trekking senza la calura di luglio.

Estate piena: Ferragosto non aiuta, ma si può aggirare l’ostacolo

  1. 15 agosto – sabato.Ferragosto non “regala” ponti nel 2026: cade di sabato. Ma non è tutto perduto: molte aziende concentrano chiusure o rallentamenti nella settimana dal 10 al 16 agosto. Anche senza “ufficialità” del ponte, per chi ha margine di scelta conviene valutare una settimana intera a cavallo del weekend festivo, magari sfruttando le tariffe “middle week” su voli e strutture. Chi resta in città trova musei aperti, ristorazione attiva e una qualità della vita urbana insolitamente alta (poche auto, servizi più scorrevoli).

Autunno: Ognissanti di domenica, ma dicembre ripaga

  1. 1° novembre – domenica: niente ponte.
  2. Immacolata – martedì 8 dicembre.
  3. Ferie consigliate: lunedì 7 dicembre.
  4. Risultato: 4 giorni consecutivi, da sabato 5 a martedì 8 dicembre.

Per i milanesi la coincidenza con Sant’Ambrogio – lunedì 7 dicembre significa un bonus “naturale” senza intaccare il monte ferie. Per tutti gli altri, investire un solo giorno apre un long weekend perfetto per mercatini, piste di pattinaggio, prime sciate e città europee in veste natalizia.

Natale: il fine settimana “morbido” senza ferie

  1. Natale – venerdì 25 dicembre, Santo Stefano – sabato 26 dicembre.
  2. Risultato: 3 giorni consecutivi (25–27) senza muovere ferie.Per chi ha figli, molte scuole sospendono le lezioni nelle due settimane centrali delle feste: si può progettare una pausa familiare “a misura” di budget, magari ritardando partenze e rientri di 24–48 ore rispetto ai picchi di traffico.

Come si arriva a “fino a 23 giorni” con 4 giorni di ferie

Facciamo i conti, blocco per blocco:

  1. Gennaio (Capodanno–Epifania): 6 giorni totali con 2 giorni di ferie (2 e 5 gennaio).
  2. Pasqua: 3 giorni senza ferie.
  3. Primo Maggio: 3 giorni senza ferie.
  4. Ponte della Repubblica: 4 giorni con 1 giorno di ferie (1 giugno).
  5. Ponte dell’Immacolata: 4 giorni con 1 giorno di ferie (7 dicembre).
  6. Natale: 3 giorni senza ferie.

Totale: 6 + 3 + 3 + 4 + 4 + 3 = 23 giorni “spalmati” nell’anno, con soli 4 giorni di ferie impegnati. È un massimo teorico che presuppone di poter sfruttare tutte le finestre; anche intercettandone solo alcune, il rendimento ferie/giorni liberi resta elevatissimo.

Il 2026 quindi non sarà l’anno perfetto dei ponti, ma è un anno intelligentemente “sfruttabile”. Con 4 giorni di ferie pungenti — 2 e 5 gennaio, 1 giugno, 7 dicembre — si costruisce un mosaico di fino a 23 giorni liberi grazie a una combinazione di weekend lunghi, festività nazionali e blocchi strategici. La regola d’oro è sempre la stessa: guardare il calendario con mesi di anticipo, muoversi prima della massa, scegliere l’itinerario che ha più senso per il proprio tempo e il proprio portafoglio. Il resto lo fa l’anno, che — a ben vedere — è più generoso di quanto sembri.