la storia
Ventidue ore, zero scali: il volo intercontinentale che cambierà per sempre l’idea del trasporto aereo
Dalla scienza anti-jet lag alla “Wellbeing Zone”: come Qantas vuole accorciare l’oceano (di tempo) tra Sydney e Londra con il progetto Project Sunrise, al debutto operativo nella prima metà del 2027
Il modo più rapido per arrivare da Sydney a Londra potrebbe presto passare dal Polo Nord? Non è fantascienza ma logistica aeronautica: i nuovi corridoi d’aria, combinati con un aereo “su misura” e con ventimila litri di carburante in più, permetteranno a Qantas di disegnare la rotta più favorevole ai venti e decollare per una maratona di circa 22 ore senza scali. Benvenuti nel Project Sunrise, il piano con cui la compagnia australiana punta a inaugurare, nella prima metà del 2027, voli non‑stop tra la costa est dell’Australia e snodi chiave come Londra e New York.
Che cos’è Project Sunrise, in due righe (ma con numeri pesanti)
Un network di collegamenti diretti “estremo‑raggio” che taglia fino a 4 ore rispetto agli itinerari con scalo oggi più rapidi, una flotta dedicata di 12 Airbus A350‑1000ULR con serbatoio supplementare da circa 20.000 litri, autonomia estesa e cabina ripensata per voli fino a 22 ore, un cronoprogramma aggiornato: primi esemplari in consegna a fine 2026, avvio commerciale nella prima metà del 2027 dopo un programma di test nel 2026.
Perché questo volo conta (anche oltre l’aviazione)
Oggi il primato di “volo più lungo del mondo” spetta a Singapore Airlines con il New York–Singapore operato da A350‑900ULR: circa 15.349 km e 18–19 ore di block time. Il diretto Sydney–Londra, con una distanza di circa 17.016 km, alzerebbe l’asticella sia per chilometraggio sia per durata, creando una nuova fascia di prodotto: rotte “continente‑a‑continente” oltre le 20 ore.
Per l’industria significa tre cose: spostare capacità premium su voli a rendimento più alto; ridisegnare operazioni, turni equipaggi e manutenzione per tratte “ultra‑ultra long haul”; inaugurare una competizione diversa dal classico “un hub e uno scalo”: la rotta diretta come prodotto in sé, con un premium di prezzo stimato intorno al +20% rispetto agli itinerari via scalo.
L’aereo: un A350 su misura per resistere 22 ore
Il protagonista è l’Airbus A350‑1000ULR in versione dedicata Qantas. Base di partenza: l’A350‑1000 da 9.000 nm di range (circa 16.700 km) e 168.300 litri di carburante; obiettivo: spingersi oltre grazie a un serbatoio centrale posteriore aggiuntivo di circa 20.000 litri, modifiche ai sistemi e una configurazione alleggerita.
Non è stato un percorso lineare: Airbus ha dovuto riprogettare l’extra‑tank per soddisfare i requisiti dei regolatori europei, slittando di alcuni mesi la tabella di marcia e spostando la prima consegna verso la fine del 2026. È uno dei motivi per cui la messa in servizio è stata riallineata al 2027.
Dentro la cabina: comfort strategico e “Wellbeing Zone”
Solo 238 posti (contro i 300+ tipici del modello), così da ottimizzare performance, spazi e comfort: 6 suite di First, 52 Business, 40 Premium Economy, 140 Economy. Una Wellbeing Zone interclasse, con monitor per esercizi guidati, maniglie integrate per lo stretching e idratazione self‑service: un’area pensata per ridurre immobilità e affaticamento su voli oltre le 20 ore, hHardware e servizi progettati con designer e studiosi: il team di David Caon, chef e nutrizionisti, e i ricercatori della University of Sydney – Charles Perkins Centre per schemi di luce, pasti e attività orientati all’orologio circadiano.
Rotta e tempi: perché il Polo Nord (a volte) è più corto
La rotta Sydney–Londra “ideale” attraverserebbe la Russia per la traiettoria a grande cerchio, ma l’attuale chiusura dello spazio aereo a molte compagnie occidentali non è un ostacolo insormontabile: la combinazione tra spinta propulsiva, carico ottimizzato e venti consente profili via Giappone e Polo Nord senza sacrificare l’arrivo con riserva. In alcuni periodi dell’anno, questa traiettoria è persino la più veloce.
Quanto durerà? Le stime parlano di “poco oltre 20 ore” in condizioni favorevoli; l’asticella operativa è fissata a 22 ore per garantire margine in caso di headwind importanti o congestione in arrivo. Il guadagno rispetto a un itinerario con scalo rimane nell’ordine delle 3–4 ore porta‑a‑porta.
Il calendario: test nel 2026, debutto nella prima metà del 2027
Nel 2026 è previsto un programma di test flight e di certificazione: il primo A350 volerà inizialmente su rotte più brevi (per esempio la Tasman verso Auckland) per addestramento equipaggi e prove tecniche. Nella prima metà del 2027, con almeno tre aeromobili disponibili (il minimo per garantire una frequenza giornaliera su una rotta così lunga), Qantas punta al lancio commerciale di Sydney–Londra e Sydney–New York.
Cosa cambia per i viaggiatori
Un unico decollo e un unico atterraggio eliminano il “fattore incastro” tipico degli scali intercontinentali. Meno variabili in gioco significa maggiore affidabilità sull’orario finale, soprattutto nei mesi invernali dell’emisfero nord. È una semplificazione che molti frequent flyer sono disposti a pagare, anche con un premio tariffario stimato intorno al +20%. In Economy e Premium Economy arrivano accorgimenti concreti: pitch fino a 33” in Economy, sostegni per gambe e polpacci, ampia dotazione di USB e Wi‑Fi. Il messaggio è chiaro: sul volo più lungo, la “seconda metà della cabina” conta quanto (se non più) della prima. Le suite di First e Business introducono porte scorrevoli, poltrona + letto separati (in First), schermi 4K fino a 32” e tavoli ampi per cenare in due. La Wellbeing Zone invita ad alzarsi, muoversi, fare stretching ogni 2–3 ore: un gesto piccolo con enorme impatto su circolazione e percezione del tempo.
Scienza a bordo: come si combatte il jet lag su 22 ore
Qantas non è arrivata fin qui “a sensazione”. Già nel 2019 ha effettuato tre research flight (New York–Sydney e Londra–Sydney) con Boeing 787‑9 allestiti come laboratorio: a bordo, gruppi di volontari, equipaggi monitorati, cambi di illuminazione, temperature e menu calibrati su destinazione, perfino test di attenzione su tablet. Questi studi, condotti con la University of Sydney – Charles Perkins Centre, sono la base del protocollo Project Sunrise: tempi dei pasti, cromie della luce e fasi di movimento non sono accessori, ma parte del prodotto.
L’obiettivo non è “annullare” il jet lag (impossibile in senso stretto), ma anticiparne l’adattamento: favorire sonno nelle finestre utili, stimolare veglia e attività quando conviene, idratare con regolarità, ridurre alcol e cibi che ostacolano il riposo. È una strategia già testata sul diretto Perth–Londra e che ora viene radicalizzata con la Wellbeing Zone e la progettazione “circadiana” della cabina.
Operazioni e certificazione: la parte che non si vede (ma decide tutto)
Un volo da 22 ore non è soltanto tanta benzina e sedili comodi: richiede turnazioni equipaggi più articolate, aree di riposo estese e una manutenzione calibrata su cicli lunghi. Per questo Qantas prevede, prima dell’entrata in servizio, una fase di “shakedown” su rotte medio‑lunghe e una stretta collaborazione con il regolatore (CASA) per la certificazione di tipo e di esercizio.
Sul fronte industriale, la riprogettazione del serbatoio extra ha allungato i tempi: è un reminder di quanto sia complesso portare un widebody oltre i limiti standard senza derogare a safety e integrità strutturale. La stessa Airbus ha vissuto iter analoghi su altri modelli “long range” (come A321XLR), per mitigare rischi di incendio e rispettare nuove specifiche.
Costi, sostenibilità e concorrenza
Le tariffe dei diretti “Sunrise” saranno, secondo Qantas, più alte delle alternative con scalo: circa +20%. È il valore attribuito al risparmio di ore, all’eliminazione dello stopover e al comfort “proporzionato” alle 22 ore.
Gli A350 di nuova generazione promettono fino al −25% di fuel burn e CO₂ rispetto ai widebody della generazione precedente. Ma un volo così lungo, a pieno carico, resta energivoro: la scommessa è che l’efficienza del twin‑engine di ultima generazione, la riduzione di posti e l’ottimizzazione del peso contengano l’impronta per passeggero chilometro, specie laddove oggi molti viaggiatori fanno due decolli e due atterraggi per collegare Australia ed Europa.
Chi detiene oggi il record (e perché cambierà)
Al momento il primato spetta a Singapore Airlines con SQ23/SQ24 tra New York JFK e Singapore (oltre 15.300 km, circa 18 h 30). Con Sydney–Londra, Qantas alzerebbe l’asticella in termini di distanza e (più spesso) durata, entrando in un territorio dove la concorrenza diretta è limitata e altamente premium.