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Cutuli: confermata condanna a 24 anni

Di Redazione |

ROMA, 15 NOV – Condanna a 24 anni di reclusione confermata in appello per i due afgani accusati dell’omicidio dell’inviata del Corriere della Sera, Maria Grazia Cutuli, avvenuto in Afghanistan il 19 novembre 2001. La sentenza è della prima Corte d’assise d’appello, presieduta da Andrea Calabria con Giancarlo De Cataldo; 24 anni di reclusione – a conferma della decisione di primo grado del novembre 2017 – sono stati inflitti a Mamur e Zan Jan, collegati in videoconferenza da un carcere del loro Paese d’origine; per loro le accuse erano quelle di omicidio e rapina (furto di una radio, un computer e di una macchina fotografica appartenuti a Maria Grazia Cutuli). I due afgani stanno scontando in patria 16 e 18 anni di reclusione. “Questo processo – ha commentato l’avvocato Paola Tuiller, legale della famiglia Cutuli – era dovuto a chi si è sacrificato per il suo Paese, è andato in Afghanistan consapevole dei rischi che correva, per rispettare il fondamentale diritto della libertà di stampa, cardine della democrazia”.

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