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Ryanair, Trapani è lo scalo più penalizzato: voli tagliati del 60%

Di Mariza D’Anna |

Gli effetti di quello che viene considerato un provvedimento pesantissimo si riverseranno principalmente sul turismo che trae linfa vitale dalla compagnia irlandese e su cui il territorio ha puntato tutte le sue forze, sui trasferimenti dei siciliani che gravitano sulla zona occidentale dell’isola e anche sui moltissimi studenti universitari pendolari che si servono della compagnia low coast.

«La situazione è drammatica: nel periodo novembre-marzo Ryanair ridurrà il traffico aereo nello scalo di Trapani del 60% rispetto allo scorso anno – dichiara il direttore dell’Airgest, Giancarlo Guerrera – Ma purtroppo non abbiamo soluzioni alternative, negli aeroporti secondari, come Trapani, solo le compagnie low cost hanno interesse a operare».

I tagli di Ryanair, riconducibili alle difficoltà di far fronte al piano ferie straordinario ma anche al copioso esodo del personale, piloti e assistenti di volo attratti da condizioni ben più vantaggiose di altre compagnie aeree, qui investono anche il mancato accordo di co-marketing: «Non è stato siglato – conferma il direttore – e pertanto Ryanair non ha alcun vincolo contrattuale che la obbliga al mantenimento del traffico della passata stagione invernale». La compagnia ha facoltà di muoversi liberamente rispetto ad un contratto firmato sempre in extremis e a cui i Comuni del territorio partecipano con fondi propri ma non sempre disponibili, “croce e delizia” per il territorio.

La politica è in subbuglio e anche gli operatori turistici. La senatrice del Pd Pamela Orrù, componente della commissione Trasporti del Senato, insieme ai colleghi del gruppo, il 20 settembre aveva presentato un’interrogazione sul taglio dei voli e chiedeva al ministro Delrio, «quali misure fossero allo studio per garantire ai passeggeri il rimborso dei biglietti e il risarcimento dei danni subiti». Ma ora le richieste si allargano e preoccupano anche gli effetti negativi sull’occupazione. «Ciò che sta accadendo all’aeroporto di Trapani è molto grave, lo scalo dà lavoro a circa mille persone tra servizi diretti e indiretti», dice la Orrù mentre il senatore Fabrizio Bocchino di Sinistra Italiana accusa la Regione: «Il mancato rinnovo dell’accordo di co-marketing stava già mettendo a rischio lo scalo dove quasi il 90 per cento dei voli viene operato da Ryanair. Quello che sta succedendo dimostra che affidare un servizio di pubblica utilità come i trasporti interamente al mercato espone a rischi gravissimi, soprattutto quando, come nel caso di Ryanair, il vettore costruisce la sua competitività sullo sfruttamento indiscriminato dei lavoratori. Ancora una volta – aggiunge – le inefficienze e i ritardi della Regione vengono fatti scontare alla cittadinanza». E il sen. Santangelo dei 5 Stelle chiede: «Chi risarcirà per l’enorme danno apportato al comparto turistico-commerciale?». Il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace: «Situazione grave, c’è stato un calo di passeggeri». Lunedì previsto un incontro con i sindaci interessati.

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