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Milano-Pantelleria, con un volo di sola andata Alessandra e Patrizia hanno invertito la rotta della vita

Di Carmen Greco |

Pantelleria (Trapani) – Via dalla pazza folla, dai ritmi di lavoro che non lasciano spazio alla propria vita, dai weekend fatti solo per riposare prima di ricominciare daccapo il lunedì. Via dalla metropoli per vivere su un’isola, vulcanica e ventosa, bella e difficile, che ti entra nel cuore alla prima finestra spalancata sul mare. Da Milano a Pantelleria. Su quel volo di sola andata si sono imbarcate cinque anni fa Alessandra Spina e Patrizia Fusco, la prima, producer di Vanity Fair, la seconda assistente di direzione in Mondadori.

«A noi piaceva lavorare – racconta Fusco – eravamo solo stanche di produrre tanto per un’azienda che non era nostra, pur con uno stipendio sicuro in tasca. Ci siamo accorte che tutto questo lavoro di back office, di organizzazione, di logistica, di conoscenze, fondamentalmente non ci soddisfaceva fino in fondo, sentivamo la necessità di fare qualcosa per noi stesse e così…». E così hanno deciso di vivere al mare e di lavorare per conto loro. Si sono licenziate ed hanno scelto Pantelleria come meta per la loro ripartenza. «Alessandra, lavorava già come chef a domicilio di cucina vegetariana e vegana, io ho dato le dimissioni successivamente e nel 2015 abbiamo avuto l’occasione di prendere in gestione un B&b a Pantelleria».

In realtà la destinazione non è stata scelta a tavolino, ma quasi per caso dopo aver escluso mete più frequentate (vedi la Puglia). «All’inizio non era proprio mia intenzione vivere nell’isola dell’Isola – ammette Patrizia Fusco -. La prima volta che arrivai a Pantelleria era nel mese di marzo e mi sentii come nel film “Benvenuti al Sud”. Non c’era nessuno, locali chiusi, case umide, aveva piovuto, ho passato una notte insonne cercando sullo smartphone dove fosse l’ospedale, quanti abitanti avesse l’isola e chi fosse il santo patrono, insomma mi era venuta l’ansia». La folgorazione sulla via “pantesca” avviene la mattina dopo. Inaspettatamente. «Ho aperto la finestra e lì Pantelleria mi ha stregato: ho visto un azzurro che non vedevo da mesi a Milano, il blu del mare piatto, calmissimo, e un sole che riscaldava la pelle. Il verde lussureggiante delle palme, i fichi d’india… era una giornata pazzesca». Da quel momento hanno adottato la “figlia del vento” e lei ha “adottato” loro. Oggi si occupano di offrire assistenza turistica a tutto tondo a chi volesse conoscere davvero l’isola, dal come arrivare, a dove dormire a cosa fare.

Il loro sito si chiama “Destino Pantelleria” (destinopantelleria.com) e offre tutte le informazioni per conoscere e vivere Pantelleria, dagli alloggi dove dormire, i caratteristici dammusi dell’isola, ai voli disponibili, dalle escursioni alle cantine, dalle immersioni alle discese al mare. «Abbiamo fatto in modo che tutta la nostra esperienza sull’isola non andasse sprecata, spiega Fusco – trasformandola in qualcosa che potesse aiutare gli altri a scoprire Pantelleria. Noi offriamo tutto il supporto necessario, telefonico e via mail. Forniamo tutte le informazioni su come si arriva, cosa portare, che aereo prendere, cosa bisogna fare per le gite in barca o per un tour delle cantine, dove mangiare etc. etc. Organizziamo tutto e i visitatori pagano il nostro servizio di assistenza. Vivere sull’isola ci ha anche portato anche a conoscere il canile attraverso l’Associazione “Pantelleria Bau” che aiutiamo come possiamo facendo conoscere, ai turisti, i cani adottabili, occupandoci dei social e delle attività. Per questo motivo sul nostro sito c’è un’ampia sezione sul viaggiare con gli animali, da cosa aspettarsi a cosa portare. Pantelleria è un’isola felice per gli amici a 4 zampe, possiamo confermarlo dato che da quando siamo qui viviamo con ben 5 gatti e un cane. In sostanza, Patrizia e Alessandra rappresentano “l’anello mancante” fra il turista e Pantelleria. Una sorta di servizio di “e-commerce locale”, per dirla in soldoni, che promuove – con newsletter e sui social – il nome e le bellezze di Pantelleria. Ma non come la solita cartolina stereotipata sole-mare-capperi. Si può andare sull’isola anche solo per sentire il vento in faccia o il silenzio tra i muretti di un giardino pantesco. L’importante è sapere che esiste tutto ciò. Perché non è del tutto scontato.

«La persona che è in cerca di una meta per la sua vacanza e trova da dormire ad Ibiza per 30 euro, non sceglierà mai Pantelleria – sostiene Fusco – perché è molto più costosa e soprattutto non sa cosa aspettarsi. La nostra attività consiste in gran parte in far conoscere l’isola, tenuto conto che non esiste un ufficio comunicazione marketing del Comune. La mancanza di questa tipologia di supporto è ovviamente sentita da tutti coloro che lavorano nel turismo e si traduce nella domanda: come portare le persone a scoprire Pantelleria? Nel nostro piccolo, noi ci siamo riuscite e avere turisti che, di anno in anno, ritornano, molti dei quali sono diventati nostri amici, è per noi un grande successo». Certo, non è stato facile. La leggenda del “mollo tutto e vado a vivere su un’isola” non funziona se dietro non c’è una forte motivazione e soprattutto una buona dose di perseveranza. «La determinazione ma anche la fortuna, ci ha portato nel 2018 ad un incremento dell’entusiasmo con l’aggiunta di una persona che come noi, ha scelto di investire su sé stessa e sulle proprie capacità, che sono notevoli. La nostra piccola entità si avvale da quest’anno della professionalità di Claudia Mazzinghi. Grafica, webmaster e oste perfetta, ha realizzato il nostro nuovo sito e si occupa di tutta l’accoglienza in modo che ognuna di noi possa focalizzarsi ed esprimere al meglio le proprie qualità: io mi occupo del marketing e della promozione mentre Alessandra si occupa del booking ossia tutta la gestione delle prenotazioni».

«Tutti pensano che avevamo chissà quale cifra da parte quando abbiamo deciso di fare questa scelta, ma non è così. Non conoscevamo l’isola, non abbiamo parenti o amici o genitori a farci da paracadute, semplicemente abbiamo puntato tutto sulla nostra forza lavoro lasciandoci trascinare dall’entusiasmo abbandonando i business plan. Abbiamo passato anche momenti difficili. Il primo B&b che avevamo preso in gestione è stato ripreso dopo solo 2 stagioni, dai proprietari e per noi è stato un duro colpo perché se non lavori, non c’è alcuno stipendio a fine mese né appunto un paracadute. Però non ci siamo perse d’animo, abbiamo acquistato un camper di seconda mano per girare l’Italia come woofer (“willing workers on organic farms”, cioè lavoratori volontari nelle fattorie biologiche ndr) e toccare tante tappe, lavorare nelle aziende, conoscere tante persone, intrecciare relazioni, per poi tornare dopo sei mesi a Pantelleria. Ci è servito quel viaggio, ma ci è servito anche e soprattutto perché sapevamo cosa voleva dire, a Milano, il grigio alle finestre h24, oppure tornare in case che si lasciano la mattina con le imposte chiuse e si ritrovano così anche la sera».

A Pantelleria non conoscevano nessuno, ma si sono “fatte conoscere” praticamente da subito. «Semplicemente andando a comprare il pane da Felice Mangiaforte. “Ma voi chi siete”, “Perché stasera non facciamo le pizze e facciamo una festa?”. Così, ci siamo ritrovate 50 cristiani a casa, la gente è venuta a conoscerci. Dopo tre mesi ci conoscevano proprio tutti. Certo, come succede negli ambienti piccoli non è stato sempre così facile e allegro. All’inizio è un misto tra diffidenza e curiosità. Man mano poi, si creano delle affinità con le persone che ti somigliano di più, e viceversa. A Pantelleria si nota una grande differenza tra i giovani e le generazioni precedenti. Da qualche tempo si sta cercando di tutelare le antiche tradizioni e di introdurre o re-introdurre il rispetto per la terra evitando pesticidi nocivi per noi e per l’ecosistema. Un esempio sono i ragazzi di Konza Kiffi (konzakiffi.com) che hanno ripreso in mano i terreni costituendo un’azienda agricola familiare. Fanno dei prodotti eccezionali e studiano come migliorarsi sempre con la consapevolezza che si possa guardare al futuro in maniera diversa. Oggi dopo 5 anni abbiamo amici e connessioni lavorative e conosciamo il modo per godere di tutte le meraviglie che l’isola può offrire».

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