Trapani, lo scontro tra Tranchida e Antonini è al calor bianco: tensione altissima
Sabato la manifestazione sotto palazzo D'Alì organizzata dall'imprenditore. Il sindaco: «No all'odio»
Mentre il suo avversario politico sta definendo i dettagli della manifestazione pubblica di sabato prossimo 13 settembre, quando proprio sotto palazzo D'Alì, sede del municipio, radunerà gli aderenti al suo movimento politico “Futuro” per l'ennesima contestazione pubblica (questa volta in modo più plateale) e per chiederne le dimissioni, il sindaco Giacomo Tranchida risponde descrivendo come «violenza politica» le azioni di Valerio Antonini, ricordando di avere già segnalato tutto alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria.
«Una situazione quotidianamente alimentata con azioni che passano dalle intimidazioni alle minacce ai ricatti urbi et orbi – dice il primo cittadino riferendosi sia all'azione costante via social di Antonini sia alla manifestazione del prossimo sabato - che inevitabilmente sottoponiamo all’attenzione dell'autorità giudiziaria. Non vogliamo negare un diritto legittimo e democratico nel protestare contro una diversa parte politica e/o l’operato di una istituzione politica ma, nel contempo, non si può non registrare che anche tale attività è strumentalmente mirata a condizionare la libertà di funzioni amministrative, non certamente per far vincere interessi generali, ma per un chiaro e proprio tornaconto non solo politico».
Il sindaco ha invitato ancora una volta la cittadinanza a non farsi strumentalizzare e a non raccogliere quelle che definisce «provocazioni istigatrici di odio sociale». «Sono ormai da mesi – aggiunge – che c'è una crescente e sempre più violenta campagna di odio volta a diffamare ed offendere pubblici amministratori, funzionari pubblici, imprenditori, giornalisti e semplici cittadini. La vittima di turno è stata sovente sottoposta a minacce e ricatti, non tanto velati e non tanto politici».
Parole dure quelle di Tranchida, nel solco di quanto detto nel corso della lunga conferenza stampa. E, com'è giusto che sia, continua a focalizzarsi sulla vicenda palazzetto dello sport, che è la “madre” del confronto con Antonini: «Il diritto dei colori granata, per cominciare dalla prima squadra, di giocare le partite in seno al Pala Daidone non è mai stato e non sarà compromesso – continua Trancida - così come non sarà mai abdicata in favore di alcun soggetto, l’applicazione di norme e regolamenti disciplinati da leggi e regole di tutela generale degli interessi pubblici. È giusto ricordare che non è venuta meno da parte nostra la volontà di tutelare la maglia granata, gli appassionati e tifosi, e gli stessi sportivi abbonati per il corrente campionato, come chiaramente comprensibile da atti amministrativi ed indirizzi emanati». Ed ha poi ricordato che nei mesi recenti avrebbe avviato vari tentativi, con approfondimenti in sede tecnico-giudica, per la ricerca di soluzioni in relazione alla famosa convenzione, valutando anche ipotesi transattive.