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Mazzette su eolico, Nicastri patteggia 2 anni e 10 mesi

Di Redazione |

PALERMO – Il «re dell’eolico», l’imprenditore Vito Nicastri, già condannato per concorso in associazione mafiosa, e ritenuto uno dei finanziatori della latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro, ha patteggiato una condanna a due anni e 10 mesi per corruzione e intestazione fittizia di beni davanti al tribunale di Palermo. I giudici gli hanno riconosciuto la circostanza attenuante della collaborazione con la giustizia. Il figlio Manlio, che risponde degli stessi reati, ha invece patteggiato una condanna a due anni.

Nicastri, tornato in cella mesi fa nell’ambito di una inchiesta su un giro di mazzette alla Regione siciliana che ha coinvolto anche il faccendiere Paolo Arata, aveva provato a patteggiare davanti al gup la pena di 2 anni e nove mesi. La Procura aveva espresso parere favorevole, ma il gup, ritenendo le accuse a suo carico di «massima gravità», aveva ritenuto la pena non congrua e rigettato l’istanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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