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Picchiata dal marito finanziere, pena dimezzata in appello per il militare

Di Redazione |

ROMA – Dimezzata da sei a tre anni di reclusione la condanna che, il 20 dicembre 2016, il giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte inflisse a Biagio Foderà, 46 anni, appuntato della Guardia di finanza, per lesioni gravissime in danno della moglie, Antonia Castelli, di 44 anni. A quest’ultima, il 12 gennaio 2010, con calci e pugni, il Foderà avrebbe procurato la rottura della milza, poi asportata in ospedale. L’ha stabilito la Corte d’appello di Palermo.

Teatro dei fatti è stata la loro abitazione di Mazara del Vallo (Tp). La donna, in fase d’indagine, aveva dichiarato di essersi fatta male accidentalmente, a seguito di una caduta tra le mura di casa, ma il 23 giugno 2016, in aula, in lacrime, dichiarò che era stato il marito a picchiarla, dopo che lei gli confessò che aveva una passione per un altro uomo. A ribadire agli inquirenti la tesi dell’accidentalità erano stati anche i familiari (genitori e fratelli) di Antonia Castelli. Ma dalle intercettazioni telefoniche effettuate sulle utenze del nucleo familiare, gli investigatori trassero la convinzione che a provocare quelle gravi lesioni alla donna era stato il marito, per gelosia. A svolgere le indagini, all’epoca coordinate dal procuratore Alberto Di Pisa, è stata la sezione di pg della stessa Guardia di finanza della Procura di Marsala. Per Foderà, in primo grado, il pubblico ministero Giulia D’Alessandro aveva invocato sette anni di carcere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA