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Affari e politica, l’impero dei Morace costruito sul mare

Di Redazione |

Dai collegamenti con la piccola Ustica a quelli con l’arcipelago delle Eolie fino alle più grandi isole, come Pantelleria. Un’escalation quella della famiglia Morace fatta di intuizioni, investimenti e rapporti col mondo della politico. Fino a diventare i monopolisti del segmento degli aliscafi prima con Ustica lines e poi con Liberty lines, la denominazione assunta dalla società dopo avere rilevato un anno fa, attraverso la Società di navigazione siciliana Spa (Sns) in partnership con la Caronte&Tourist della famiglia Franza, la ex Siremar, la compagnia del gruppo Tirrenia.

Un impero sul mare, quello creato da Vittorio Morace, patron anche del Trapani calcio appena retrocesso dalla B alla Lega Pro, che rischia di vacillare con l’arresto per corruzione di Ettore Morace, meglio conosciuto nell’ambiente con l’appellativo di ‘comandantè della più grossa compagnia di aliscafi d’Europa, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo. Le famiglie Morace e Franza gestiscono in Sicilia il 100% delle tratte via mare. Una predominanza storica diventata un’egemonia ad aprile del 2016 quando insieme hanno rilevato la Siremar con una operazione da 55,1 milioni di euro. Uscì così di scena la Regione siciliana che controllava il pacchetto di maggioranza di Mediterranea holding, azionista di Compagnia delle isole, che cinque anni s’era aggiudicata la Siremar, ma prima il Tar e poi il Consiglio di Stato annullarono la compravendita accogliendo un ricorso per presunto aiuto di Stato, in quanto la Regione, all’epoca guidata da Raffaele Lombardo, aveva firmato una fidejussione.

Si è creato così una sorta di monopolio che è stato oggetto di una interrogazione presentata alla Camera, ai ministri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, dal deputato Davide Mattiello (Pd). «La Sns, vedrà entrare nelle proprie casse in 9 anni circa 560 milioni di contributi, 50 milioni di sgravi fiscali, 300 milioni di incassi da vendite dirette», scriveva il parlamentare. Attualmente i collegamenti con aliscafi sono gestiti dalla Liberty lines dei Morace con una flotta composta da 21 aliscafi (costruiti tra il 1988 e il 2016), cinque monocarena (costruiti tra il 2003 e il 2014), sei catamarani (costruiti tra il 1991 e il 1998). Le tratte prevedono collegamenti dalla Calabria (Reggio Calabria e Vibo Valentia) per le Eolie e per Messina; da Napoli a Favignana, Trapani e Ustica; dalla Croazia e dalla Slovenia a Trieste e Rovigo; dalla Grecia a Otranto; alle Egadi, Pantelleria e Ustica da Trapani; da Palermo alle Egadi e Ustica; da Messina alle Eolie e Reggio Calabria; da Porto Empedocle alle Pelagie. Il gruppo Franza ha acquisito i nove traghetti della Siremar che sono andati a sommarsi a quelli della Caronte&Tourist, la TTT lines e la Ngi. Le navi ex Siremar si occupano delle tratte tra Milazzo, Eolie e Napoli, la Caronte & tourist gestisce la Catania-Napoli (attraverso la partecipata TTT lines) e la Messina-Salerno; la Ngi fa rotta per le isole Eolie, Ustica, Egadi e la Maddalena. A dicembre scorso c’è stato un gravissimo incidente sul lavoro su una nave della Caronte&Tourist, ex Siremar, nel porto di Messina. Tre marinai sono morti e un altro è rimasto gravemente intossicato durante i lavori di manutenzione di una cisterna del traghetto Sansovino, mentre era attraccato al molo San Raineri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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