Tribuna stampa
Inter al top, Juve ruggisce con Yildiz e incubo Napoli: cosa ci ha detto la serie A
Bisseck - Lautaro decisivi, giovani '05 in rampa di lancio, Conte e la Fiorentina in crisi nera: la giornata che può cambiare tutto o quasi
L’Inter timbra con Bisseck e Lautaro Martinez, supera con piccoli problemi l’ostacolo Genoa e si riprende la vetta in solitudine, mai evento banale. Anzi, si tratta probabilmente di una conferma: il miglior organico, quello più assortito, ce l’ha Chivu e alla lunga sono situazioni - non dettagli - che fanno la differenza. La Juventus offre buoni segnali a Bologna: vittoria meritata, rendimento in crescita sull’onda di Spalletti, discreta semina nel primo tempo e poi la ribalta di Yildiz. Il turco conquista l’angolo della svolta, sgancia l’assist per Cabal e dimostra di essere il valore aggiunto. Openda entra bene in corsa, provoca l’espulsione di Heggem e agevola una gestione serena in superiorità numerica. Da segnalare il ritorno di Bremer per uno spezzone dopo l’ennesimo infortunio e i numeri in calo del Bologna in campionato, appena un punto nelle ultime tre partite. Spalletti adesso può lavorare con maggiore serenità: doveva cancellare la sbandata di Napoli, sta spingendo per imporre una filosofia che comprenda continuità, unica strada per non buttare a mare la stagione.
La giornata che ci lasciamo alle spalle, aspettando Roma-Como di stasera, ci offre altre tracce importanti. Intanto, ci sono due giovanotti del 2005 destinati a diventare i padroni della fascia: Marco Palestra a destra e Davide Bartesaghi a sinistra. Palestra era richiestissimo già la scorsa estate, ma l’Atalanta aveva detto no a tutti - Juve compresa - e aveva deciso di mandarlo in prestito secco al Cagliari senza concedere alcun margine per il riscatto. A luglio Palestra aveva una valutazione di una ventina di milioni, dopo quattro mesi è quasi raddoppiata. Bartesaghi è una bella storia perché stiamo parlando della classica gavetta che ti conduce al potere: il Milan aveva deciso di prendere Estupinan per la corsia mancina, ma nello stesso tempo Allegri aveva chiesto di non privarsi di Davide il predestinato. Alla lunga le gerarchie si sono ribaltate, i due gol al Sassuolo hanno certificato un sorpasso che si era consumato. Il problema del Milan è che continua a scialacquare punti contro le medio-piccole e non può essere più un caso. Di sicuro nella costruzione della rosa si è sottovalutato un concetto chiave, ovvero che bisogna avere sempre un attaccante in più e non uno in meno.
Il Napoli è scoppiato e non possiamo essere meravigliati alla luce dei problemi avuti da Conte nell’ultimo periodo. A Udine ha ritrovato Lobotka per uno spezzone, ma non ha potuto fare rotazioni a Lisbona: utilizzare sempre gli stessi significa che prima o poi la corda si spezza e buonanotte. A maggior ragione se affronti una squadra fisica come quella friulana, capace di proporre subito un ritmo altissimo e di arrivare sempre in anticipo sui palloni vaganti. Ekkelenkamp ha fatto quello che probabilmente sarà uno dei primi tre gol della stagione, ma Milinkovic-Savic era stato decisivo prima e comunque 4 sconfitte in 15 partite sono troppe. Di sicuro nessuno batterà il record della Fiorentina: zero vittorie e 6 punti, siamo oltre il surreale, fin qui deludente la svolta Vanoli. Di sicuro non si può pensare di staccare la spina con 69 punti a disposizione, ma se qualcuno non entra nella testa dei calciatori sarà uno sprofondo senza soluzione di continuità.