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Designland Sicilia

Di Redazione |

Se è vero che ogni promessa è un debito, rieccoci qua, a parlare di quella che è diventata una vera e propria Designland.

Si, avete capito bene, ho detto De si gn land!

Letteralmente, ‘la Terra del Design’, quasi fosse la Terra Promessa di biblica statura e, reminiscenza.

Forse, a dire il vero, il termine corretto dovrebbe essere ‘Design(Lab)land’.

Si, per lo meno detto così riesce a tracciare un ritratto estremamente realistico di un percorso divenuto, con sommo stupore da parte degli addetti ai lavori- ed affatto da parte del sottoscritto- traiettoria privilegiata d’osservazione della nascita di pratiche e processi innovativi, ininterrotta ed entusiastica, talvolta esemplare.

Beh, avete capito bene, sto parlando del continuo fiorire in Terra di Sicilia, da più di un decennio a questa parte, di una costellazione di Design Lab, una moltitudine che ora diviene enorme consistenza, mostrandosi attraverso un modus operandi che diviene episodio di crescita visibile e, in qualche misura rappresentazione di una operazione culturale, innegabile, ineffabile, irreversibile.

Una storia, quella dei DesignLab siciliani, cominciata con i primi rudimentali approcci di avvicinamento e di affabulazione, da parte dei designer, nei confronti di imprenditori che, una volta messi al corrente della avvincente possibilità di poter insediare nella loro azienda uno strumento perpetuo di elaborazione di proposte, di produzione di sperimentazione ed innovazione, snello, non vincolante e, per di più a costo zero, ha reso oggigiorno tale processo questione rappresentativa, atta a rafforzare e consolidare la vicenda valoriale delle produzioni siciliane, e certamente afferente alla matrice identitaria di tutto un territorio.

Una storia, ricordo, cominciata con i primi appuntamenti in azienda il sabato mattina: l’azienda presentava il proprio know-how tecnologico, illustrava le traiettorie d’elezione del proprio core business, e metteva in luce le proprie esigenze, le richieste da rivolgere alla folta schiera di designer intervenuti, tra un bicchiere di Nerello Mascalese ed una Cascatella di Agira.

Ci si congedava poi, con somma soddisfazione, carichi d’immenso entusiasmo per poter affrontare  la questione di progetto, dandosi appuntamento nelle settimane a seguire.

Una storia, a ben dire, cominciata e mai interrotta.

Somma di episodi, che nel tempo hanno generato un fenomeno d’interesse che ha valicato con grande immediatezza i confini nazionali e transnazionali, attraverso la spiazzante messa in visione delle produzioni create ed immesse nei mercati internazionali, ed ancora, per la unicità dei temi affrontati nei numerosi workshop che hanno spesso preceduto le fasi dell’insediamento vero e proprio in azienda. Tali episodi hanno attirato l’interesse della critica di settore e delle personalità più rappresentative che operano nel settore del Design, a livello internazionale.

Sono stati creati e messi in atto, nuovi approcci di metodo, sono state generate nuove modalità d’esercizio della questione di progetto in relazione alle vicende produttive, in ragione del fatto che non si possano sviluppare delle traiettorie d’impegno di economie considerevoli da parte di un’azienda, senza prima dover ascoltare l’esercizio della Visione del designer.

Perché il Design è una Scatola del Sogno.                                                                                                                                    

E’ attraverso l’analisi della misteriosa, magica ‘Scatola del Sogno’, che abbiamo modo di poter vedere i termini in cui l’inconscio collettivo viene condensato e rimosso. Ed è il desiderio inconscio, a porre le condizioni per poter far apparire, attraverso l’evidenza oggettiva del Reale, quella che è la ‘questione assente’, per così dire, cui non è possibile avere accesso diretto con l’immediatezza del tempo breve.

E l’utenza, avverte la necessità di voler essere fortemente coinvolta in questo gioco di specchi e di rimandi, aspettando, di volta in volta, l’entrata in scena di un’altra rappresentazione, che equivale, in un certo modo, ad un’altra dimensione, ad un diverso livello dell’essere. 

L’utenza non cerca altro che trovarsi in uno Stato d’Eccezione Permanente.

Oggi i designer, nelle aziende siciliane, partecipano attivamente con i quadri dirigenziali alla definizione delle traiettorie di sviluppo legate alla produzione, dunque alla determinazione delle risorse da dover impegnare nei mesi a venire in tali direzioni.

Ma potrei dire, trascorsi ormai quindici anni, che forse in questa storia non è importante la misura spaziale o temporale degli eventi, ma sono altresì importanti gli incontri, il nascere di nuovi sistemi di relazione, l’offuscarsi di pratiche ritenute oramai inefficaci ed obsolete, i mutamenti prodotti nella nostra vita reale di ogni giorno.

Insomma, il percorso, pezzo per pezzo, esperienza dopo esperienza, tentazione dopo tentazione.

E devo dirvi, che in tutto ciò, c’è una cosa che mi fa impazzire……

……..una cosa che osservo ogni volta che mi reco in una di queste aziende, in religioso silenzio e con somma, infinita soddisfazione, ed è il poter vedere questi designer, a volte molto giovani, girare indisturbati all’interno dei locali dedicati alla produzione, alla generazione dei progetti, alla logistica, insomma in ogni ambito, senza che nessuno dica loro nulla, o ancor più, provi stupore per la loro presenza.

Segnale inconfondibile, e rappresentativo, di un mutato approccio di metodo da parte di tutte le figure che concorrono alla messa in atto della questione produttiva, nonché di forte integrazione e di accoglimento della figura del designer, non considerata più un male necessario ma elemento prezioso ed insostituibile, con cui intessere un dialogo continuo e profondo.

P.S.

….come vi avevo promesso, eccovi la soffiata:

recatevi a Milano questo fine settimana, potrete vedere nell’ambito degli eventi del Fuorisalone, dal 4 al 9 aprile ad Isola Design District presso il Milan Design Market in Via Pastrengo 14, un allestimento di alcuni prototipi, parecchio interessanti, di dispositivi per lo spazio pubblico generati da giovani designer nell’ambito del DesignLab dal titolo “Gli spazi per la vita reale”, organizzato dall’Associazione Design al Centro, con il patrocinio di numerosi enti pubblici ed i n partenariato con una moltitudine di aziende siciliane.                                                                                                   

E giorno 7 aprile alle ore 17:00, sempre presso il Milan Design Market in via Pastrengo 14, vi sarà una Confidential Talk dal titolo: “Design, artigianato e spazi urbani”, cui  interverranno Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Presidente della Fond. Museo del Design della Triennale di Milano, Luciano Galimberti, Presidente Nazionale ADI, Claudio Gambardella, professore di Disegno industriale all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, e Luigi Patitucci, designer, storico e critico del Design.

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