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Sicilia, il crollo dei bandi di gara L’Ance: “Ormai solo otto al mese”

Di Fabio Russello |

Da gennaio ad agosto di quest’anno sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana sono stati pubblicati solo 64 bandi di gara (-58,71% rispetto ai 155 del corrispondente periodo del 2015), di cui solo 17 da maggio in poi con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti.

Questa la sequenza: 6 a gennaio, 10 a febbraio, 8 a marzo, 23 ad aprile (la corsa prima del nuovo Codice appalti); poi 4 a maggio e altrettanti a giugno, 6 a luglio e 3 ad agosto. La media è stata di 8 gare al mese.

Lo rileva l’Osservatorio regionale dell’Ance Sicilia, la cui analisi evidenzia anche il crollo del 45,03% degli importi offerti al mercato: 103,9 milioni di euro a fronte di 189,1 milioni di gennaio-agosto dello scorso anno.

La riduzione sale all’88,32% a confronto col 2007, anno di inizio della crisi, quando da gennaio ad agosto furono bandite 818 gare per un totale di 890 milioni. Appena 2 le procedure che quest’anno hanno superato l’importo di 5 milioni: quella avviata dalla Provincia regionale di Ragusa per 9,2 milioni (collegamento fra la Ss 115 e l’aeroporto di Comiso) e quella del Comune di Messina per 16,4 milioni (collegamento fra il viale Gazzi e l’approdo Fs).

“E’ evidente – afferma Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – che questa tendenza conduce alla fine del settore edile, quello portante dell’economia siciliana. In nove anni è stato eroso quasi il 90% del mercato (dal 2007 ad oggi) a prescindere dal colore politico dei governi in carica. Le imprese e i lavoratori oggi devono sopravvivere (come?) solo col 10% residuo del mercato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA