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Sulla stele che ricorda Livatino anche i fiori del suo assassino

Di Gaetano Ravanà |

Sarebbe stato lo stesso Domenico Pace a invitare la sua tutrice a esaudire questo desiderio, considero che lui non può per ovvie ragioni. Solo un mazzo di fiori, nessun biglietto scritto. Tutto eseguito lontano da occhi indiscreti. Ma qualcuno ha notato questa scena, la diretta interessata non ha voluto dire nulla, non ha smentito ma nemmeno confermato.

Ricordiamo che Domenico Pace sta scontando una condanna all’ergastolo, ma in ventisei anni si è sempre proclamato innocente. Da tempo ha intrapreso la strada della spiritualità ed ha scritto nei mesi scorsi una lettera a Papa Francesco dopo essere rimasto molto colpito dal monito del Sommo Pontefice lanciato a tutti i detenuti. Quel convertitevi lo ha fatto riflettere ancora di più di quanto non lo abbia già fatto.

E intanto prosegue il programma della «Settimana della legalità» che proseguirà fino al 3 ottobre, giorno del 64esimo compleanno del servo di Dio Rosario Angelo Livatino. L’iniziativa è organizzata dalle Associazione «Amici del giudice Livatino» e d’impegno civico e antimafia «Tecnopolis» assieme alla «Postulazione della causa di canonizzazione di Livatino». Oggi alle 18 ad Agrigento, al Seminario Arcivescovile si svolgerà il convegno dal titolo: «Giustizia e Misericordia nella testimonianza cristiana e professionale del servo di Dio Rosario Angelo Livatino».

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