Sotto il mare di Lampedusa almeno 40 relitti
Si tratta di navi, mercantili ma anche militari, affondate durante la Seconda Guerra Mondiale: si trovano su fondali tra i 30 e i 140 metri
Sono pieni di rifornimenti bellici: cannoni e bombe, ma anche di veicoli d’epoca: camion, cingolati, carro armati che hanno un valore di centinaia di migliaia di euro sul mercato del collezionismo. A partire da 20 miglia dalla costa di Lampedusa (Ag) e fino ad arrivare a 100 miglia di distanza, ad una profondità che va da 33 a 140 metri, fino a dove riescono a scendere i sub, ci sono decine e decine di relitti storici. Una quarantina, la maggior parte dei quali mercantili, quelli individuati e tutti affondati, durante le grandi battaglie di convogli navali (la «Battaglia del Mediterraneo") della seconda guerra mondiale.
«Da 15 anni, il focus iniziale era trovare i relitti, abbiamo intrapreso con la Sovrintendenza del mare della Sicilia, c'era l’archeologo Sebastiano Tusa, questo progetto - spiega al Pelagos 2.0 diving di Lampedusa, il ricercatore sottomarino Mario Arena di Trieste, ma con origini messinesi, - . Per trovare le navi inabissate utilizziamo le informazioni dei pescatori, conoscono i punti in cui si trovano i relitti che costituiscono un eccellente habitat per i pesci di grossa taglia, fungendo anche da barriera corallina. Su questi relitti si impigliano però le reti dei pescatori siciliani e tunisini, responsabili della morte della vita marina. Da quest’anno, collaborando con due organizzazioni internazionali, Ghost diving's e society for the documentation of submerged sites (Sdss) - evidenzia Arena - abbiamo iniziato a rimuoverle».
Le reti dei pescatori sono state tirate via quest’anno dal sottomarino della Francia Libera che si trova a 40 miglia dalla costa di Lampedusa. Sottomarino sul quale è stata apposta anche una targa commemorativa perché è la tomba di 50 ragazzi. «Fu il primo a rispondere all’appello, del giugno 1940, del generale Charles de Gaulle. Andò a Malta ed ha costituito il primo embrione di Francia libera, cominciando a fare la guerra contro gli italiani - racconta il ricercatore sottomarino Mario Arena - . Dopo 3 mesi ha urtato una mina ed è affondato». Le reti sono state raccolte anche dal piroscafo postale Egadi che si trova a 20 miglia dalla costa di Lampedusa.
«I finanziamenti che abbiamo a disposizione, grazie ai quali vengono rimosse le reti sui relitti, sono esclusivamente privati: banche, aziende di tutta Europa - spiega Pascal Van Erp fondatore di Ghost diving's - . Non abbiamo fondi pubblici». Le reti una volta rimosse vengono gestite da Healthy Seas che assicura che diventino una nuova risorsa, a sostegno dell’economia circolare.