Ferito a Roma, Manuel registra audio in ospedale: «Vi abbraccerei tutti»
Roma - "Come potete sentire dalla voce sto bene, non mi aspettavo tutto questo affetto, mi avete fatto emozionare. Se potessi vi abbraccerei a uno a uno, tutti quanti. Io ora vado avanti per la mia strada. Vedrete che torno più forte di prima. A presto, un abbraccio a tutti quanti". Queste le parole di Manuel Bortuzzo in un audiomessaggio registrato dal presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, in visita al San Camillo, dove il giovane è ricoverato.
Le condizioni del nuotatore migliorano ma la prognosi rimane ancora riservata. Intanto sta continuando il lavoro di monitoraggio per individuare la struttura migliore per la riabilitazione dell'atleta che purtroppo non potrà più camminare.
A salutare Manuel è arrivato anche l'ex stella del nuoto azzurro, Massimiliano Rosolino. Uno dei tanti campioni che in questi giorni hanno inviato messaggi d'affetto a Manuel e ai suoi genitori. La pagina Facebook creata dalla Federnuoto "TutticonManuel" li raccoglie uno per uno, da Filippo Magnini a Gabriele Detti, passando per i campioni paralimpici come Francesca Porcellato e Giusy Versace. Domani pomeriggio, a una settimana dalla notte in cui Manuel è stato colpito dal proiettile fuori dal pub dove stava trascorrendo la serata con amici e fidanzata, il quartiere dell'Axa si ritroverà in piazza per una fiaccolata a sostegno della giovane promessa del nuoto azzurro. L'appuntamento, al quale si annuncia una massiccia partecipazione, è a piazza Eschilo, proprio dove due balordi in scooter hanno distrutto per sempre la vita di un 19enne.
Per il ferimento di Manuel sono stati individuati come presunti responsabili Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, per i quali è stata riconosciuta la premeditazione su quanto compiuto la notte del 3 febbraio scorso davanti ad un pub del quartiere Axa, periferia sud della Capitale. I due fermati oggi sono rimasti in silenzio davanti al giudice nell’interrogatorio di convalida nel carcere di Regina Coeli. «Ci rifacciamo a quanto già raccontato in Questura mercoledì sera», hanno sostanzialmente detto i due indagati. Quella ammissione di responsabilità e sopratutto quella ricostruzione su cui però gli inquirenti continuano ad avere dubbi. A metterlo nero su bianco è lo stesso gip che nell’ordinanza definisce «gravemente lacunosa la ricostruzione del movente» fornita dai due che anche sulla ricostruzione del fatto hanno dato una versione non convincente. Per chi indaga in questa vicenda ci sono, al momento, due certezze: lo scambio di persona e la volontà da parte di Marinelli e Bazzano di portare a termine «un omicidio brutale senza apparente motivo».
«Quanto alla ricostruzione del fatto - scrive il giudice nell’ordinanza di sei pagine - in termini di tentato omicidio appare inconfutabile allo stato essendo stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco verso le parti vitali della vittima, con evidente intento di ucciderla e non di ferirla». Per il giudice appare «assoluta» la «pericolosità dei due indagati che, dopo aver programmato un omicidio non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà, hanno poi ideato un piano tendente a garantire almeno parzialmente la loro impunità dimostrando la proclività al delitto e l’assoluta mancanza di resipiscenza». Le indagini, intanto, proseguono per tentare di ricostruire ciò che è avvenuto prima della sparatoria. Una operazione resa non facile anche dal clima di sostanziale omertà che inquirenti hanno riscontrato. Pochissimi i testimoni che hanno raccontato quanto avvenuto. Il gip cita la testimonianza di una persona che ha raccontato di avere sentito gli spari e «di avere visto subito dopo un motorino fuggire a forte velocità con a bordo due ragazzi che urlavano e ridevano». Per il giudice, infine, nel motivare il carcere per i due scrive che è «altamente probabile il rischio di reiterazione dei delitti della stessa specie di quello contestato» alla luce della «mancanza di controllo e l’estrema pericolosità degli indagati, che non hanno esitato a recuperare una pistola che evidentemente avevano in precedenza acquistato e tenevano pronta per usarla».