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Il presidente della Repubblica condanna la guerra in Ucraina e ricorda i valori del 25 aprile

Di Redazione |

Il comando russo annuncia che in questa “seconda fase” dell’invasione l’obiettivo delle sue forze è quello di «prendere il pieno controllo del Donbass e dell’Ucraina meridionale» per ottenere «l'apertura di un corridoio terrestre verso la Crimea». Ma si teme anche per Odessa e fa paura la Transnistria. Una fonte Ue prevede che «le prossime due settimane saranno decisive», per cui «è urgente che l’Ucraina abbia aiuti». Mosca ribadisce di aver preso Mariupol, ma dal battaglione Azov insistono che non ci sarà alcuna «resa», malgrado i russi avvertano che ci sarà una «tregua umanitaria» solo quando gli ucraini alzeranno le bandiere bianche».

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Il presidente della Repubblica condanna la guerra in Ucraina e ricorda i valori del 25 aprile e della Resistenza. «L'attacco violento» della Russia «non ha giustificazione», dice e «ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo». Il capo dello Stato punta il dito contro chi "manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando i valori comuni». Calenda attacca direttamente il responsabile dell’Anpi Pagliarulo, sostenendo che «se c'è un valore della Resistenza che rimane è quello della dignità nazionale di un popolo che si solleva contro l’invasore» e «negare quel diritto è negare i valori della Resistenza».

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E’ del 41% il taglio lineare previsto per diversi capitoli del bilancio della Regione alla luce del congelamento di 975 milioni di euro, somme sulle quali il governo Musumeci ha avviato trattative con lo Stato. La quota maggiore riguarda 714 milioni di minori entrate stimate dal Dipartimento Finanze della Regione, cifra al vaglio del tavolo tecnico al Mef, che si è riunito proprio oggi per la prima volta. Da questa trattativa, che si potrebbe concludersi tra maggio e giugno, dipende dunque la sorte del bilancio regionale; le somme congelate, se la Regione riuscirà a chiudere la partita in modo positivo, saranno sbloccate con una norma di assestamento.

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Verso le amministrative: pressing di Forza Italia su Lagalla per far convergere l’ex assessore regionale sulla candidatura a sindaco di Palermo di Franco Cascio. Fdi sta a guardare ma c’è la partita delle Regionali ancorfa da giocare soprattutto sulla questione della ricandidatura di Nello Musumeci.

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Tragedia nel Modenese dove una giovane mamma, 35enne, è morta dopo un trattamento estetico al seno fattole in casa da una persona, non si sa se qualificata o meno, che, sopraggiunti i sintomi del malore, si è data alla fuga per poi costituirsi dopo diverse ore. È successo a Maranello. Indagano i carabinieri allertati dai familiari della vittima che erano in casa. La 35enne si chiamava Samantha Migliore e a novembre 2020 era sopravvissuta a un tentato omicidio da parte dell’ex fidanzato che le aveva sparato alla testa.

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Si prospetta una soluzione nella vertenza Pfizer dopo l’annuncio di 130 esuberi nel sito di Catania della multinazionale del farmaco. Un’ipotesi di accordo è stata siglata da sindacati, azienda e Confindustria. Con il documento, di cinque pagine, si ritiene «regolarmente esperita e conclusa la procedura di riduzione del personale» e che «l'ipotesi di accordo sarà sottoposta al competente Cpi per la sua definitiva stesura e sottoscrizione alla prossima convocazione, ad oggi prevista per il 26 aprile».

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E’ morta a 84 anni Concetta Amelio la donna che con il marito Gaetano Mercurio, ha costruito una delle famiglie più numerose d’Italia. Venti figli, cresciuti col solo stipendio del padre e oculatezza nelle spese quotidiane. Concetta e il marito Gaetano, con i 20 figli (Orazia, Francesco, Salvatore, Sebastiano, Maria, Antonino, Angela, Gabriella, Aurelia, Maurizio, Miranda, Isabella, Rosalba, Massimo, Marcello, Diego, Loredana, Marco, Donatella e Daniele) sono stati ospiti in tante trasmissioni televisive, in quanto una delle famiglie più numerose d’Italia.

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Dal regista Guglielmo Ferro (figlio di Turi Ferro) al presidente dell’ordine degli avvocati, da Rosario Pizzino, a Giovanni Pavone, a Ignazio Zingales, fino a Luigi Inzalaco, nipote di Angelo Massimino. Sono queste alcune delle firme in calce per la rinascita del calcio a Catania. IL documento è stato diffuso ieri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA