LA SENTENZA
Catania: 20 anni ai fratelli paninari diventati trafficanti, tutte le condanne del processo Slot Machine
Esattamente un anno fa, il Gico della Guardia di Finanza etnea eseguì l'operazione antidroga che portò all'arresto dei componenti di due organizzazioni criminali dediti alla droga,
Sono stati condannati a 20 anni i fratelli Ciccio, Pinuccio e Fabio Vitale. Il gup Ottavio Grasso ha invece inflitto una pena di 11 anni all’altro congiunto Santo (detto Santo panini). Arriva, in serata a Catania, la sentenza del processo frutto dell’inchiesta Slot Machine. Esattamente un anno fa, il Gico della Guardia di Finanza etnea ha eseguito l’operazione antidroga che ha portato all’arresto dei componenti di due organizzazioni criminali dediti alla droga, una faceva capo ai Vitale.
Le indagini, che sono state coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Andrea Bonomo e Alessandro La Rosa, hanno ricostruito gli enormi affari dei fratelli che da paninari si sarebbero trasformati in provetti narcos. Forti anche del carisma criminale del cognato Santo Aiello (condannato a 2 anni ma come titolo di aumento con altre sentenze), esponente dei Cappello-Bonaccorsi. «Posso dire con certezza che i fratelli Vitale sono da anni fra i più importanti trafficanti di stupefacente a Catania e provincia», ha detto ai pm il pentito Carmelo Liistro. «Sono stato io a mettere i fratelli Vitale in contatto con i calabresi di Rosarno, in particolare con omissis, appartenente alla ‘ndrina dei Pesce», ha spiegato l’ex cappelloto. La «vicinanza con i Cappello» – ha spiegato Liistro – attraverso il cognato Santo Aiello – gli «garantisce una certa autonomia nel traffico di stupefacenti a Catania». Inoltre per «risolvere le controversie ad esempio la riscossione di crediti derivanti dal traffico di stupefacenti – ha raccontato il pentito ai pm – i Vitale si rivolgono al clan Cappello-Bonaccorsi».
Le forniture di droga sarebbero avvenuti attraverso due canali: il primo con base operativa in Figline Valdarno in Toscana, che avrebbe fatto capo a Paolo Messina (condannato a 9 anni), e il secondo, attivo a Catania, riconducibile a di “Turi Copia” e e Nunzio Cacia (condannati a 7 anni). I fratelli Vitale avrebbero impiegato i guadagni illeciti del traffico di stupefacenti in attività commerciali lecite. I finanzieri sono riusciti anche a localizzare nel calatino una coltivazione di marijuana che veniva poi smerciata da un altro gruppo organizzata che aveva come gestori Pietro e Giampaolo Artiminio (3 anni di condanna il primo, 2 il secondo).
Il dispositivo
Le condanne del gup, così come riportate nel dispositivo: Matteo Aiello 8 anni, Santo Aiello 2 anni e 2 mesi (a titolo di aumento), Agatino Aperi 2 anni e 10 mesi e 10mila euro, Giampaolo Artimino 2 anni e 8 mesi e 21.333 euro di multa, Pietro Artimino 3 anni 4 mesi e 28mila euro di multa, Nunzio Cacia 7 anni 5 mesi e 10 giorni, Salvatore Copia 7 anni 9 mesi e10 giorni, Giuseppe Calcò 2 anni 9 mesi e 20mila euro di multa, Sebastiano Castorina 2 anni 8 mesi e 20.000 euro di multa, Gaetano Dammone Sessa 2 anni e 4 mesi e 12mila euro di multa, Orazio Giardina 2 anni 2 mesi e 10.000 euro di multa, Salvatore Guarsenga 8 anni, Angelo Ottavio Isaia 9 anni, Paolo Messina 9 anni e 2 mesi di reclusione, Gioeli Carmelo Musumeci 5 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione e 30 mila euro di multa, Eugenio Pafumi 1 anno, 6 mesi e 20 giorni, Mario Danilo Privitera 2 anni 4 mesi e 30mila euro di multa, Giovanni Santoro 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Vernengo 5 anni e 4 mesi e 30mila euro di multa, Fabio Vitale 20 anni, Franco Vitale 20 anni, Giuseppe Vitale 20 anni, Santo Vitale 11 anni, 1 mese e 10 giorni.
I due Artiminio sono stati assolti da un capo d’imputazione. La pena nei confronti di Pafumi, difeso dall’avvocato Maria Lucia D’Anna, è stata sospesa.
Il gup ha ordinato la confisca dei beni sequestrati a Franco e Giuseppe Vitale. Le motivazioni arriveranno tra 90 giorni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA