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Catania di nuovo sommersa dai rifiuti: netturbini in sciopero e il Comune contro Gema

Le alte temperature di questi giorni stanno aggravando la situazione. L'adesione allo sciopero proclamato dai sindacati per i lavoratori del Consorzio è stata più alta del previsto

Di Cesare La Marca |

Una giornata infernale, con temperature al di sopra dei 35 gradi e cumuli di spazzatura più alti del solito sulle strade e i quartieri del lotto Centro, per una vertenza altrettanto arroventata in seguito allo sciopero indetto dalla Cgil per una serie di rivendicazioni su turni, organizzazione del lavoro, sicurezza e occupazione nei confronti del consorzio Gema, a sua volta su diverse posizioni sui temi in questione, con adesione di oltre il 70% anche da operatori di altre sigle sindacali, in merito al servizio di raccolta rifiuti nell’area più estesa della città, dalla circonvallazione al porto.

Garantiti soltanto servizi essenziali

Sono stati garantiti i servizi essenziali relativi a mercati, scuole, ospedali, case di cura e caserme, ma per evitare il peggio – cioè che la città, via Etnea e dintorni compresi, sprofondasse nella totale emergenza davanti a migliaia di turisti – è stato necessario un ordine di servizio con cui il Comune ha disposto che le imprese dei lotti Nord e Sud, Supereco ed Ecocar, intervenissero nelle aree rispettivamente confinanti del lotto Centro, idealmente diviso in due zone.

«Si tratta di costi extra che verranno fatturati a parte al consorzio Gema, che avrebbe dovuto organizzarsi per affrontare la situazione – afferma l’assessore all’Ambiente Salvo Tomarchio – oltre alle penali che verranno applicate per i rifiuti rimasti sulle strade. La situazione è precipitata per l’adesione allo sciopero oltre le previsioni, noi comprendiamo le rimostranze dei lavoratori ma il problema non è dell’amministrazione, sono dialettiche che riguardano loro e l’azienda, che deve essere in grado di gestire queste situazioni, il servizio deve essere garantito. Questo non vuol dire che ci giriamo dall’altro lato, l’amministrazione resta aperta al confronto, ma non su ciò che non è contrattabile. Sono stato in continuo contatto e ho condiviso una posizione molto decisa col sindaco Trantino – aggiunge Tomarchio – che in un post ha anche chiesto scusa ai catanesi, non c’è stato bisogno di un’ordinanza contingibile e urgente in quanto le imprese dei lotti Nord e Sud sono state disponibili, ma voglio dire chiaramente che una situazione del genere non dovrà assolutamente ripetersi». «Affermare che il Comune non ha colpe per il disservizio non appartiene alla mia natura. Noi abbiamo un obbligo morale con la cittadinanza e ce ne facciamo carico», aveva postato ieri il primo cittadino. «Se, sul problema delle micro discariche avverto frustrazione per la loro formazione, anche a distanza di pochi minuti dalla bonifica dei siti, sulla mancata raccolta non possiamo permetterci ulteriori disfunzioni e corti circuiti del sistema. Non abbiamo bacchette magiche, ma dobbiamo essere bravi», aveva quindi concluso Trantino.

Il tentativo di accordo

Il calendario del porta a porta prevedeva come ogni venerdì la raccolta dell’umido, che in qualche modo dunque si è cercato di garantire, mentre nella serata di ieri si è tentato in extremis di tornare al dialogo con un incontro tra i vertici di Gema e i sindacati.«L’adesione allo sciopero è stata massiccia rispetto alle nostre rivendicazioni – spiegano Alfio Leonardi e Salvo Di Salvo, segretario e coordinatore provinciale di Fp Cgil – le richieste riguardano il mancato pagamento del Tfr, la maggiorazione di lavoro domenicale, l’inagibilità dell’autoparco, la stabilizzazione dei precari il cui contratto a termine scadrà il prossimo 30 giugno».Sinistra Italiana, in un comunicato a firma del segretario cittadino Gioli Vindigni e del segretario provinciale Pierpaolo Montalto, esprime solidarietà ai lavoratori, critica la «propaganda sull’ennesima distribuzione dei mastelli, su una presunta e fantasiosa rivoluzione del servizio, mentre Catania continua ad essere invasa dai rifiuti», e chiede il ritorno a un servizio “in house” gestito direttamente dal Comune.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA