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Catania, Toscano suona la carica: «Ho già detto al club che cosa bisogna cambiare»

Sabato alle 15 la trasferta sul campo del Latina. Le scelte e gli indisponibili

07 Marzo 2025, 15:30

toscano

Parafrasando una vecchia canzone di Caparezza, il Catania non è ancora “fuori dal tunnel”. L’emergenza è ancora in corso, semmai se proprio si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che in vista di Latina, l’allenatore dei rossazzurri Mimmo Toscano, potrà contare su qualche rientro illustre come quello di Ierardi, che ha scontato la squalifica e si candida per un posto da titolare. Insomma non è che Toscano sia ritornato improvvisamente sereno, ma quantomeno nel reparto arretrato si potrà permettere di scegliere.

Toscano, con quale stato d’animo sta preprando la trasferta di Latina?

«Devo restare lucido, concentrato, sul pezzo perché devo trasmettere questo alla squadra. È una situazione non facile, l’emergenza continua».

Quanto è difficile operare in queste condizioni?

«Devo lavorare ogni giorno per portare la squadra al momento giusto nelle condizioni migliori sul piano fisico e mentale, per raggiungere l’obiettivo di scalare la classifica, di posizionarci al meglio in chiave play off. Questo passa dalle prossime partite e non è facile: più si accorcia il numero delle gare da giocare più è complicato».

In questo momento meglio analizzare l’avversario o lavorare su se stessi?

«Il nostro avversario più temibile è il Catania. Dobbiamo scendere in campo con lo spirito di chi vuole vincerle tutte, a prescindere da chi abbiamo di fronte. Vincere dà consapevolezza, autostima. Dobbiamo avere più fame degli altri per sopperire a questo momento prolungato di emergenza. Non transigo sotto il profilo dell’atteggiamento e dell’approccio che la squadra deve avere da qui alla fine».

I tifosi per settimane hanno rumoreggiato, adesso qualcuno comincia ad allontanarsi. Quanto male vi fa?

«Non entro nel merito delle scelte, ci dispiace giocare in un clima così surreale perché fischiare la squadra dalla lettura delle formazioni e avere lasciato lo stadio al gol del pareggio contro il Foggia non è una situazione ideale. Chiedo di starci vicino fino a quando l’arbitro non fischia la fine, per poi fischiarci al 90’ se non sono contenti. Quando tutti, staff e giocatori, abbiamo scelto di venire a Catania lo abbiamo fatto soprattutto per il calore ed il sostegno che questa piazza ha dato negli anni per raggiungere i risultati che ha ottenuto. Dipende anche da noi, ma dispiace non avere questo sostegno per 90’. Fino a qualche settimana fa il “Massimino” faceva registrare 17/18 mila presenze, spero si torni presto a questi numeri».

Nei colloqui con la società quali messaggi ha lanciato?

«Il mio confronto con la società è continuo, già a novembre ho espresso il mio parere sulle cose da cambiare, migliorare ed implementare. La società è al corrente di tutto. Non sarà semplice cambiarle dall’oggi al domani, ma mi auguro si faccia al più presto per costruire un Catania solido e forte per essere protagonisti. Questo è il segnale che ho lanciato».

A Latina sfiderete anche Rapisarda. Cosa non ha funzionato con lui?

«Io l’ho ringraziato per la disponibilità e la professionalità dimostrate. Avrà sicuramente qualche motivazione in più, vorrà fare la sua parte contro la sua ex squadra ma noi dobbiamo concentrarci sul Latina, una squadra che nei nomi e nelle individualità possiede dei valori, sta a noi limitare i loro valori ed esaltare i nostri. L’atteggiamento e l’approccio faranno la differenza, questi non sono negoziabili».

Mettendo da parte l’emergenza di uomini, in cosa deve migliorare la squadra da qui in avanti?

«In generale abbiamo anche offerto delle buone prestazioni ma è fondamentale la fame, la voglia, capire dove sto lavorando e giocando. Io dall’inizio dell’anno sto cercando di trasmettere alla squadra quanto sia importante aver scelto Catania, anche nei momenti di emergenza. Perché non ti puoi accontentare del pareggio contro il Foggia. Eravamo in 16 a disposizione ma avevamo le possibilità di portare a casa la vittoria. L’abbiamo cercata nella ripresa, magari l’avremmo anche meritata. Nel momento migliore è arrivato il gol del Foggia e, dopo il pari, il Catania ha spinto per provare a vincere ma non basta. Se ti accontenti di un punto vuol dire che il frigo della squadra è pieno. Capisco l’emergenza, il fatto che hai poche soluzioni ma se giochi con fame la partita la porti a casa. Questo voglio vedere dai ragazzi».