"Città Blindata": ecco le condanne del Tribunale ai boss di Biancavilla
La stangata contro il clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello.
Nel 2014 Biancavilla fu teatro di due omicidi in pochi giorni. La cittadina etnea quindi si trasformò in un teatro di una guerra di mafia. Il boss Pippo Amoroso “l’avvocato” per precauzione decise di girare con l’auto blindata. Il capo del clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello è scampato a diversi agguati pianificati nei suoi confronti: l’ultimo è stato nel 2016. Un’escalation di violenza che ha portato carabinieri e polizia a innalzare l’asticella. Le indagini poi sono confluite in un’operazione scattata nel 2019 che è stata definita “Città Blindata” che ha portato ad azzerare la cosca di Biancavilla legata a stretto giro con la famiglia catanese di Cosa Nostra. Oltre a ricostruire l’assetto mafioso, gli investigatori hanno documentato gli affari illeciti legati alla droga.
Il Tribunale di Catania ha chiuso con cinque condanne il processo ordinario scaturito dal blitz. E tra i condannati c’è Fabio Amoroso, il figlio di Pippo “l’avvocato”, che invece ha affrontato il rito abbreviato del procedimento penale. Ecco le condanne inflitte dal collegio presieduto da Grazia Anna Caserta: Fabio Amoroso condannato a 15 anni e 6 mesi; Marco Battaglia 11 anni e 50.000 euro di multa, Giovanni Carciotto 17 anni e 3 mesi, Massimo Merlo 13 anni e 3 mesi, Placido Ricceri 15 anni e 3 mesi.
Gli imputati sono stati condannati anche a risarcire il danno al comune di Biancavilla che si è costituito parte civile con l’avvocato Isabella Altana. Il valore del risarcimento dovrà essere calcolato dal giudice civile. Il Tribunale ha interdetto dai pubblici uffici i cinque condannati. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. I legali, dopo la lettura, valuteranno se impugnare davanti alla Corte d’Appello di Catania.