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L'OPERAZIONE

Emergenza migranti, avviato piano di evacuazione dell’hotspot di Lampedusa

Sbarchi a raffica: questo pomeriggio le presenze erano 1.694 a fronte di poco meno di 400 posti

Di Redazione |

L’hotspot di Lampedusa nuovamente al collasso ha costretto le autorità italiane ad avviare il piano di evacuazione dei migranti dalla struttura di contrada Imbriacola. L’operazione ha quindi preso il via sotto il coordinamento del Commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti, del prefetto di Agrigento e con il supporto della Difesa, della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto.

Il trasferimento dei migranti avverrà tenuto conto dei tempi necessari per lo svolgimento delleprocedure di identificazione e di prima assistenza sanitaria.

Questo pomeriggio le presenze erano 1.694 a fronte di poco meno di 400 posti.

Il fronte libico

Negli ultimi giorni gli sbarchi si sono intensificati soprattutto a cusa della riapertura del fronte libico. Le prime avvisaglie del fatto che anche il fronte dalla Libia delle partenze illegali si fosse riaperto si erano avute lo scorso 28 aprile, quando con tre barconi sono giunti in 256. Ieri la conferma. E non soltanto perché i migranti soccorsi hanno dichiarato di essere partiti dalla Libia, ma anche per il tipo di natante usato per le traversate. Se dalla Tunisia i migranti salpano con un piccoli barchini di metallo (6 o 7 metri) elettrosaldato che faticano a stare a galla, e su ogni natante vengono imbarcati al massimo una cinquantina di persone, dalla Libia si parte con barconi di legno di almeno 10 o 12 metri sui quali vengono sistemati, come dimostrato dagli sbarchi di ieri, fino ad un massimo di 130 persone. Cambiano inoltre le nazionalità: dalla Libia partono più egiziani, marocchini, siriani, etiopi e palestinesi. Dalla Tunisia invece salpano più persone originarie di Costa d’Avorio, Ghana, Gambia, Mali e Sudan.

Le priorità

Una delle priorità cui il prefetto Valenti ha lavorato in queste prime settimane da commissario è stato proprio quello di mettere a punto un dispositivo che consenta di svuotare l’hotspot dell’isola nei momenti di picco degli sbarchi, che coincidono frequentemente con il weekend, come avvenuto in queste ore.

L’obiettivo è quello di evitare che la struttura venga travolta dagli arrivi determinando condizioni di invivibilità per gli ospiti, che oggi come detto hanno sfiorato quota 1.700.

Il piano prevede il coinvolgimento di mezzi di Guardia costiera, Guardia di finanza, Marina Militare ed Aeronautica, oltre ai traghetti di linea, per organizzare nel modo più rapido possibile i trasferimenti verso la terraferma, evitando così l’intasamento dell’hotspot.

Si punta ad una «soluzione strutturale» per Lampedusa con l’attivazione di quasi mille nuovi posti di primissima accoglienza per ridurre la pressione migratoria sull’isola che si prepara alla stagione turistica estiva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA