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Fa ancora discutere l'assoluzione del prof catanese accusato di molestie sessuali: interrogazione al ministro e richiesta di ispezione

Il caso finisce al Senato per iniziativa della senatrice di Italia Viva Dafne Musolino

Redazione La Sicilia

29 Maggio 2025, 14:51

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«Sono indignata per quanto deciso dal Tribunale di Catania. Nonostante le accuse si siano rivelate fondate, è arrivata l’assoluzione per il professore, accusato di aver molestato alcune sue studentesse al Policlinico perché non è emersa la prova del dissenso. Presenterò una interrogazione parlamentare e chiedo al ministro Nordio di inviare gli ispettori in quel tribunale». Lo dice nell’Aula del Senato la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino.

«Le sentenze non si giudicano, ma a volte è necessario parlarne perché evidentemente manca la cultura giuridico-legale. A livello internazionale - spiega Musolino - non è necessaria la prova del dissenso ma quella del consenso. Esprimo quindi solidarietà alle studentesse che hanno avuto il coraggio di denunciare e dico loro di non arrendersi e di continuare a credere nella giustizia».

La Musolino si riferisce alle studentesse che sono state ascoltate durante un lungo e complesso processo che ha visto alla sbarra

Un processo lungo e complesso, nel corso del quale sono state escusse le sette studentesse che hanno puntato il dito contro il prof Santo Torrisi, oggi pensionato di 67 anni, che è stato docente di un corso universitario di tecniche di fisopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiocircolatoria attivato alla facoltà di Medicina dell’Università etnea. È stato licenziato da UniCt proprio per questa vicenda giudiziaria che ha avuto come teatro l’ospedale Ferrarotto, ormai dismesso.

Un lungo processo

Un procedimento durato tanti anni (anche causa fermo-Covid) e che si è concluso lo scorso febbraio. Tre mesi fa è stato letto il dispositivo con cui il Tribunale ha assolto Torrisi “perché il fatto non sussiste” e lo ha prosciolto per intervenuta prescrizione. Un verdetto che ha lasciato l’amaro in bocca alle parti civili.

Nelle novantasei pagine della sentenza con cui la IV sezione penale del Tribunale di Catania ha assolto Torrisi c'è infatti scritto che il medico ha toccato il seno con «i palmi senza fare pressione» e quindi non «c’è certezza sulla volontarietà».

Nelle motivazioni si legge che «è certamente emersa la prova di un comportamento predatorio. Ossessivo nei confronti delle studentesse che il professore sceglieva come oggetto dei suoi desideri sessuali, ma il tribunale deve distinguere caso per caso se i comportamenti sono sussumibili del reato contestato».

Una delle ragazze, piegata per raccogliere il libretto degli esami dal pavimento, ha raccontato che il professore si è avvicinato molestandola fisicamente ma l’episodio non è stato ritenuto credibile perché in quel momento l’aula era piena di gente. Un’altra ha riferito che mentre si trovava nella stanza di Torrisi, «lui mi si è buttato addosso». Ma i giudici affermano che «non si comprende cosa significhi buttarsi addosso e se ciò abbia coinvolto la sfera sessuale della persona offesa». E ancora: «Se non c'è dissenso, non c'è violenza». Il giorno del compleanno di una delle ragazze che accusano il docente, il professore l’avrebbe molestata fisicamente. Ma secondo i giudici «voleva fermarla per farle gli auguri. Appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale» nè abbia "utilizzato le dita per palpare».ù

Tra le accuse anche insulti pesanti rivolti alle studentesse. La Procura ricorrerà contro l’assoluzione.