Nell'Ennese
La morte di Larimar: nel frame di un video forse la prova del revenge porn
Nelle mani degli investigatori non c'è ancora l'intero video ma soltanto un'immagine, la stessa che molti studenti avrebbero sul proprio cellulare. La ragazza è stata trovata impiccata ad un albero del giardino di casa
Il video ancora non c’è, c’è però quel frame in cui si vede in atteggiamenti intimi Larimar Annaloro, la ragazzina di 15 anni che si è suicidata lo scorso 5 novembre nella casa di contrada Malcristiano. Una prova che molti studenti hanno sul proprio cellulare. E non sono solo quelli che frequentano il liceo scientifico Majorana – Cascino. Dopo la tragedia molti docenti hanno cercato di instaurare un rapporto confidenziale con i ragazzi. E così tra una chiacchierata e l’altra, con i libri di latino dentro lo zaino e quelli di Fisica sul banco, è venuta fuori quella foto «tutta particolare». Una prova che quello scatto sia stato diffuso tra i giovani piazzesi. Una prova, quindi, di quello che potrebbe essere un caso di revenge porn quindi c’è. Ed è stato in possesso di tantissimi ragazzi che lo hanno ricevuto e in diversi casi anche diffuso.I poliziotti del commissariato stanno cercando però il video “incriminato” per stabilire se a registrare tutto sia stato il ragazzo conteso o ci sia stata una “manina” esterna che forse era a conoscenza di quanto si stava registrando all’interno di quella macchinina. Nella città delle «100 chiese», così è conosciuta Piazza Armerina dal punto di vista artistico e religioso, in molti preferiscono non parlare del caso visto che c’è l’attenzione della magistratura per i minori. Chi tra gli adulti ha potuto vedere quel frame parla di una «scena particolare».
Il volto diventa rosso per la vergogna. Eppure è un dato incontrovertibile.Al suicidio non crede la famiglia Annaloro che sostiene che la morte della figlia sia riconducibile ad una “vendetta”. Ma per dimostrare ciò di lavoro ne dovrà essere svolto un po’. Un dato è certo. Negli uffici della Scientifica c’è quella corda con la quale Larimar si sarebbe legata ad un ulivo nel giardino di casa. E quella stessa corda è stata misurata per accertare se sia stata compatibile con il gesto compiuto dalla quindicenne. E i numeri tornano. Che poi sia stata trovata in ginocchio e con la corda attorcigliata non è escluso che sia il frutto degli ultimi movimenti effettuati dalla giovane in preda ad una crisi respiratoria. L’osso del collo, infatti, non si è spezzato nel momento in cui la ragazza si è gettata nel vuoto. Sul collo, poi, il segno della corda.
Nel frattempo l’amministrazione comunale ha proceduto a pagare il funerale della giovane Larimar Annaloro, un gesto perché la tragedia della giovane 15enne ha sconvolto l’intera comunità. In particolare quegli adulti che anche venerdì sera, in occasione della fiaccolata organizzata dalla pastorale giovanile e da quella vocazionale, hanno pianto vedendo le immagini della quindicenne felice o ascoltando le parole dei sacerdoti che inducevano la comunità ad una riflessione sul ruolo educativo. Sono già trascorsi 19 giorni da quella tragedia, quei giovani che avrebbero preso di mira Larimar vivono la loro vita tranquillamente, mentre c’è chi tra loro ha preferito allontanarsi un po’ perché al centro di una vicenda forse più grande.La vita qui a Piazza Armerina scorre. Alla villetta il continuo via vai di giovani, mentre gli adolescenti mostrano il proprio addome mentre la temperatura qui sta sfiorando lo 0.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA