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La Sicilia come la Giamaica grazie al velocista Nicholas Artuso in corsa per i Giochi Invernali di Milano-Cortina
Il peloritano come gli sprinter dei Caraibi, dalla costa tirrenica a frenatore del bob a 4 azzurro in corsa per le Olimpiadi del 2026. In passato altri campioni siciliani dell'atletica ci avevano provato, in testa il saltatore palermitano Cristian La Grassa che ha preso parte anche ai Giochi Olimpici di Salt Lake nel 2002 , l'iridato dell'asta Giuseppe Gibilisco e lo sprinter etneo Rosario La Mastra
La Giamaica terra di sprinter come il leggendario Usain Bolt che ancora oggi è il primatista mondiale di 100 (9”58) e 200 (19”19), era salita alla ribalta nel 1988 per la partecipazione di un equipaggio di bob ai Giochi Olimpici di Calgary 1988 e le vicende del quartetto caraibico, quasi per intero composto da ex velocisti che non avevano mai visto la neve, fu immortalato nel film della Disney “Cool Runnings – Quattro sottozero”.


Altre nazioni tropicali, Brasile, Messico, Isole Vergini, Samoa Americane, Porto Rico, Trinidad e Tobago e Antille Olandesi, formarono in seguito delle loro squadre di bob e la storia adesso è destinata a ripetersi, ma stavolta non siamo al caldo del Mar dei Caraibi, ma nel Mar Tirreno in Sicilia dove è nato lo sprinter peloritano Nicholas Artuso, pronto a mettere in vetrina la Sicilia ai Giochi Invernali di Milano-Cortina in programma dal 6 al 22 febbraio del 2026.

Cresce infatti forte la possibilità che nel 2026 si possa tifare per un siciliano, visto che Nicholas Artuso dallo scorso fine anno fa parte della squadra azzurra A di bob. Un fatto insolito, ma non raro, in passato infatti in questa disciplina si erano cimentati altri grandi campioni dell’atletica siciliana, dal siracusano Giuseppe Gibilisco, iridato e bronzo olimpico nel salto con l’asta, il campione dei salti palermitani Cristian La Grassa che ha preso parte anche ai Giochi Olimpici di Salt Lake nel 2002 chiudendo all’11° posto e ha anche intrapreso la carriera di tecnico federale della Fisi e lo sprinter etneo Rosario La Mastra che ha preso parte a diverse gare internazionali copn la squadra azzsurra. E adesso tocca a Nicholas Artuso cullare il sogno olimpico.




Nicholas Artuso, classe 1998, ha infatti lasciato definitivamente l’atletica per dedicarsi al bob, dopo aver cominciato la carriera con Franco Ripa all’Atletica Villafranca, proveniente dalle prime esperienze sportive come portiere di beach soccer nella squadra di Pace del Mela e poi continuata alle Fiamme Gialle, vantando in carriera maglie azzurre e ben 5 titoli italiani vinti sui 60 indoor (personale di 6”65), 2 da juniores e 3 da promessa e un personale di 10”35 sui 100.

“Certo per uno come me che ha vissuto a due passi dal mare – racconta Nicholas Artuso – era impensabile questo cambio di sport. Ormai da parecchi anni mi proponevano il passaggio al bob per provare a fare parte della squadra per i Giochi 2026 e lo scorso anno ho ceduto alle richieste dei tecnici azzurri e ho cominciato questa straordinaria esperienza”.

“Dopo le gare svolte nel 2024 con l’equipaggio del bob a 4 – continua Artuso – adesso faccio parte della squadra A e sono in piena corsa per essere il frenatore, l’ultimo a salire sul bob per dare l’ultima spinta che può risultare decisiva, per fare parte di una dei due team azzurri già qualificati per Cortina”.
Continua così la lunga tradizione di passaggi tra i due sport, cominciata in passato da grandi campioni come l’ostacolista Edwin Moses e di recente i due sprinter statunitensi Ryan Bailey e Tyson Gay. Il bob è una disciplina estrema che richiede grande coraggio che non manca certo a Nicholas Artuso che in squadra ha trovato altri ex sprinter azzurri come Lorenzo Bilotti (Fiamme Oro) e Josè Dalmas Obou (Fiamme Gialle).

“Certo all’inizio la paura l’ho sentita – spiega Nicholas che in staffetta a livello giovanile ha corso con Filippo Tortu – ma adesso l’andrenalina sale forte, ma quando comincio a spingere passa tutto e riesco a dare il massimo».
Il sogno olimpico ai Giochi Invernali, insolito per un siciliano continua anche se nella storia la Sicilia può vantare nello short track l’oro del catanese Alessandro Fagone, campione olimpico ai Giochi di Lillehammer 1994 e tutto questo in una regione dove gli sport invernali, vuoi per il clima e per le strutture carenti, non ha mai avuto terreno fertile.

“Mi sarebbe piaciuto andare alle Olimpiadi nell’atletica – continua Nicholas Artuso – purtroppo la mia carriera è stata frenata da qualche infortunio di troppo. Adesso punto tutto sul bob e sogno con il mio equipaggio di regalare grandi soddisfazioni agli appassionati, su una pista, quella di Cortina, che ha già ospitato un’edizione dei Giochi Invernali nel 1956 e in quella occasione l’Italia vinse tre medaglie e tutte nel bob!”.

“Sto migliorando di gara in gara – aggiunge Nicholas – e il 28 febbraio scorso nella mia quarta competizione in carriera nel bob ho chiuso al 6° posto nell’European Cup di Saint Moritz con Mattia Variola, Alex Pagnini e Mario Lambrughi, migliorando i piazzamenti ottenuti nelle prime tre gare in World Cup: 14° ad Altenberg, 23° a St. Moritz e 20° a Innsbruck”.

Alla 25ª edizione dei Giochi Invernali (la 3ª in Italia dopo Cortina 1956 e Torino 2006) che scatterà il 6 febbraio 2026 ci sarà da tifare per questo straordinario campione siciliano che partito dal Mar Tirreno con le sue volate vincenti nello sprint adesso è pronto a spingere il bob a quattro azzurro verso traguardi importanti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA