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L’arsenale sotto il letto: ecco chi è “Cipolla”, il custode di armi e droga di San Cristoforo

Le carte della convalida del gip.

Di Laura Distefano |

Il suo nomignolo è “Cipolla”. Salvatore Falletta è il “custode” della droga e delle armi sequestrate dalla squadra mobile il 16 aprile scorso a San Cristoforo. Un insospettabile. Uno sconosciuto. Insomma l’uomo perfetto per poter nascondere sostanze stupefacenti e arsenali per conto dei gruppi criminali. L’obiettivo era tenere lontani gli investigatori. Ma il piano è miseramente fallito.

La casa di via Juvara sembrava il covo inespugnabile per depositare il borsone con l’arsenale da guerra e l’ingente quantitativo di cocaina ed eroina. Nel bagaglio trovato dai poliziotti sotto il letto – come emerge dalle carte della convalida del gip Fabio Di Giacomo Barbagallo – c’erano una revolver Colt, 5 cartucce calibro 38 Special, un fucile semiautomatico, una mistraglitrice Skorpion e un sacchetto di plastica con 32 cartucce con la scritta Gel 45. Il 40enne, per dovere di cronaca, ha ammesso agli agenti – forse sentendosi con le spalle al muro – di essere in possesso di un borsone con armi e droga. Gli investigatori infatti non trovando la sostanza stupefacente hanno passato al setaccio tutto l’appartamento. Nell’armadio della camera da letto c’era una riproduzione di una pistola. All’ingresso c’erano due panetti di oltre due chili di cocaina. Il resto della droga era nella casa dove abitualmente abitava con i genitori. Aveva nascosto 7 panetti di coca dietro il divano (8 chili) accanto a una scatola con oltre 9 chili di eroina. La droga rinvenuta è stata sottoposta a un narcotest risultato positivo.

Falletta si è avvalso della facoltà di non rispondere ma comunque ha reso «dichiarazioni incondizionatamente ammissorie». «L’imponente quantitativo di sostanze, così come l’estrema potenzialità offensiva delle armi detenute» dimostrerebbero per il gip «la professionalità nel delitto» dell’indagato e l’esistenza di un «concreto e attuale pericolo di recidiva». Per questo il giudice ha deciso che l’unica misura adeguata per “Cipolla” fosse quella in carcere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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