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Migranti, scontro totale giudici-governo. Salvini all'attacco. La presidente di Cassazione: «Insulti inaccettabili»

La maggioranza contesta duramente la sentenza che condanna il governo al risarcimento dei profughi

Redazione La Sicilia

07 Marzo 2025, 16:01

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La sentenza della Cassazione che ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, fu impedito dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, di sbarcare a Palermo dalla nave Diciotti della Guardia Costiera e ha condannato il governo a risarcire i danni non patrimoniali determinati nei profughi dalla privazione della libertà, ha acceso un nuovo violento scontro tra toghe e governo.

La decisione della Cassazione ha scatenato l'ira della maggioranza con la premier Meloni che ha parlato di sentenza frustrante, mentre Salvini ha tuonato: «Una sentenza vergognosa, è un’altra invasione di campo. Chiedere dopo anni che siano i cittadini italiani a pagare per la difesa dei confini, di cui ero orgogliosamente protagonista, è indegno. Paghino i giudici e accolgano i clandestini, se ci tengono tanto». Anche il ministro deli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha detto di non condividere le basi giuridiche della decisione degli Ermellini.

Ma per tutta la giornata è stato un susseguirsi di attacchi di esponenti della maggioranza alla magistratura, con diversi leghisti che hanno parlato di sentenza politica, di giudici di sinistra, di scelta folle.

La prima presidente

Pochi minuti fa è arrivata la reazione della prima presidente della Corte, Margherita Cassano «Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto».

Critico nei confronti delle polemiche scatenate dal governo anche il consigliere laico del Csm, Ernesto Carbone. «Meloni che parla di principio risarcitorio opinabile, Salvini che dice ennesima invasione di campo. Io non so che studi abbiano fatto il premier e il ministro dei Trasporti consiglierei però la prossima volta prima di commentare una sentenza delle Sezioni unite della Cassazione di confrontarsi con qualcuno - ha detto -. Basterebbe uno studente di giurisprudenza. Questa è una visione di una giustizia a buffet…in pochi mesi siamo passati dall’attacco violento ai singoli magistrati , all’attacco alla magistratura e oggi vediamo un attacco alla giurisdizione. Questo clima non aiuta. Chi cerca lo scontro così non vuol bene al Paese».

Il consigliere togato di Area al Csm Marcello Basilico spiega che “le Sezioni Unite della Cassazione affermano il principio non della presunzione del danno, ma della prova del danno secondo le regole generali della dimostrazione per presunzioni, il che è ben diverso da quanto sostiene la presidente del Consiglio». «Quanto alla vicinanza ai cittadini, le sentenze sono pronunciate secondo le regole, non col fine, che è proprio invece della politica, di fare cosa gradita ai cittadini. Ammesso che difendere i diritti umani delle persone possa dispiacere ai cittadini» conclude.