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Strage di Capaci, verso l’anniversario con il “Museo della Presenza”
Nel giorno del 33esimo anniversario della strage di Capaci si terrà un momento di ricordo e di riflessione nel “Giardino della Memoria” realizzato sul luogo dell’eccidio. L’area, che insiste nel territorio di Isola delle Femmine, grazie all’ impegno di Tina Montinaro, moglie di Antonio caposcorta del giudice Falcone, “è divenuta il simbolo di una rinascita”. In quel sabato di 33 anni fa l’auto blindata sulla quale viaggiavano il giudice Giovanni Falcone (la Fiat Croma identificata con la sigla radio Quarto Savona Quindici) la moglie e magistrato Francesca Morvillo e i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, saltò in aria, disintegrata da 500 chili di tritolo, finendo la sua corsa proprio in quel terreno. Lo stesso dove oggi sono stati piantati degli alberi di ulivo dedicati a ogni vittima di mafia.
L’Associazione Quarto Savona Quindici ricorderà il tragico evento, alla presenza delle Istituzioni, dei rappresentanti del mondo dell’associazionismo, dei cittadini, ma soprattutto delle scuole.Quest’anno ci sarà una novità che consiste nell’approdo dell’auto blindata QS15 custodita nella sua teca all’interno del Museo del Presente dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel Palazzo Jung di Palermo. “Sono molto contenta che l’auto blindata su cui viaggiava mio marito Antonio il caposcorta del Giudice Falcone insieme ai suoi colleghi Rocco Dicillo e Vito Schifani torni simbolicamente vicino al giudice Falcone – sottolinea Tina Montinaro, Presidente dell’Associazione Quarto Savona Quindici -. Un momento importante, vogliamo consegnare la memoria alla città. Un grazie doveroso alla Fondazione Falcone alla presidente Maria Falcone ma anche a Vincenzo Di Fresco e al curatore del Museo, Alessandro De Lisi e a tutto lo staff che lavora con loro”. Da diversi anni l’Associazione QS15 di Tina Montinaro mira a diffondere il valore della memoria, la cultura della legalità e il rispetto delle regole nelle future generazioni. “Sono trentatré anni dalla Strage ma di strada ne abbiamo fatta e ne continueremo a fare. Desidero ringraziare davvero tutti coloro che ci sono stati vicini”, conclude Tina Montinaro.
Botta e risposta tra Salvatore Borsellino e Maria Falcone
«Leggo con amarezza le parole di Salvatore Borsellino. Forse non ha compreso fino in fondo il senso del mio appello. In occasione del 23 maggio – una giornata che ogni anno deve unire memoria e impegno – ho voluto semplicemente invitare tutti a vivere questo momento con raccoglimento e rispetto, ricordando il sacrificio di Giovanni, di Francesca e degli uomini della scorta con la solennità che merita». Lo afferma Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci, replicando a quanto dichiarato da Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato in via D’Amelio, il quale ha detto che «c’è qualcuno che di recente ha affermato che bisogna ignorare quello che dice il fratello di Paolo Borsellino, con il quale però afferma di non avere mai litigato. E quest’anno dice di volere un 23 maggio all’insegna del silenzio. E’ una strana coincidenza che quest’anno si inviti la gente a tacere e ad andare all’inaugurazione di un museo, il Museo del Presente, dedicato a Falcone e Borsellino, quando ancora le ombre che vedono il passato di questi uomini e i veri motivi delle stragi, non sono mai emersi».Maria Falcone sottolinea che «nessuno ha chiesto il silenzio per nascondere verità scomode, né tantomeno per spegnere voci legittime. Ho chiesto il silenzio per ascoltare, per riflettere, per restituire dignità a un ricordo che troppo spesso rischia di essere sovrastato da polemiche o strumentalizzazioni. Il Museo del Presente, che apriremo in questi giorni, è un luogo di memoria viva, dedicato proprio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. È un progetto che nasce per parlare ai giovani, per custodire e trasmettere la loro eredità morale. Non è uno strumento per tacere, ma per far parlare la storia, i documenti, le idee e il coraggio».Chi ha dubbi ha il diritto e il dovere di cercare risposte. Ma chi ricorda ha anche il dovere di farlo con onore, e mai con astio. L’eredità di Giovanni e Paolo non appartiene a nessuno in particolare, ma a tutta l’Italia che crede nella giustizia. E questo ci obbliga tutti – me per prima – a scegliere le parole e i gesti con la responsabilità che il loro esempio ci impone», conclude Maria Falcone.
Quagliuolo e la partnership con la Fondazione Falcone
“Primo Levi diceva che non c’è futuro senza memoria. E con questo spirito abbiamo deciso di accogliere subito l’invito della Fondazione Falcone e aderire al progetto che prevede la realizzazione di un museo dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Commenta così Fabrizio Quagliuolo, amministratore delegato di AQua VERA spa, la decisione di avviare una partnership con la Fondazione Falcone, che da sempre tiene viva la memoria del magistrato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992 insieme con la moglie Francesca Morvillo e con gli agenti della sua scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Acqua Vera, unica acqua distribuita su tutto il territorio nazionale ad avere un sito produttivo in Sicilia, ha voluto sostenere il “Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, sposando il progetto ideato dalla Fondazione per continuare a diffondere i valori della memoria e della legalità.
“Da anni– aggiunge Fabrizio Quagliuolo – abbiamo scelto di investire in Sicilia perché la riteniamo una terra meravigliosa. Questo progetto è un ulteriore impegno, da parte nostra, per onorare il sacrificio di chi ha dato la vita per questa splendida isola. Se oggi un’azienda come la nostra riesce a investire in Sicilia, garantendo un futuro a tante famiglie, è anche grazie a eroi come Giovanni Falcone che hanno dato la vita per la libertà di tutti. A noi non resta che fare in modo che le sue idee continuino a camminare sulle nostre gambe, ancora oggi, nel presente”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA