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Il caso

Vendicari, l’Oasi in… riserva. Spia d’allarme per vie d’accesso e rifiuti selvaggi

Sos per il gioiello del Sud Est. Primi ingorghi e serve intervenire prima dei picchi estivi

Di Sergio Taccone |

Luci e ombre sulla Riserva di Vendicari, oasi naturale e scrigno prezioso della zona sud della provincia di Siracusa, a metà strada tra Marzamemi e Noto, un pezzo della Sicilia da copertina ricercata dai turisti di tutto il mondo.Il sito naturalistico si prepara al periodo dell’anno di maggiore afflusso, con il picco consueto che si registrerà nella stagione estiva. Un posto di grande bellezza ma, purtroppo, non esente da problemi. Nel recente passato si è parlato di scarsa sorveglianza, incidenza di divieti poco comprensibili dai visitatori del sito, la spiaggia di Punta Isola, in alcuni casi, insozzata da rifiuti e imbarcazioni che si avvicinano, non di rado, senza rispettare i limiti imposti. Non sono mancate segnalazioni inerenti la presenza di bottiglie di plastica e reti da pesca a deturpare alcuni tratti della riserva.

A catalizzare l’attenzione, come segnalato a “La Sicilia” da alcuni visitatori abituali di Vendicari, conoscitori del territorio, sono soprattutto le condizioni dell’unica strada di accesso alla riserva. Troppo stretta e ad altissimo rischio di ingorghi anche in giorni non particolarmente critici per l’afflusso di turisti e visitatori. «La strada è stretta, le automobili spesso vengono parcheggiate come capita prima ed in assenza di controlli. – dichiara un cittadino netino che di Vendicari conosce ogni anfratto – Qualche settimana fa, una donna ha accusato un malore. L’ambulanza, non potendo superare il tratto di maggior restringimento, per portare a termine l’intervento ha dovuto attendere il passaggio di un’automobile, mentre il mezzo sanitario attendeva più avanti, in un tratto non intasato. La domanda nasce spontanea: se queste cose succedono già in primavera, in un periodo non da picco di presenze, cosa avverrà in piena estate quando l’afflusso andrà a crescere sensibilmente? Il riferimento è a dinamiche minime di sicurezza che non possono passare sotto silenzio o, peggio ancora, venire ignorate. Che fine ha fatto il piano dei parcheggi previsto? Si dovrà continuare affidandosi al caso?».

Quesiti che meritano una risposta, possibilmente dell’inizio della stagione estiva, il periodo più caldo, non solo a livello di temperature, per la Riserva di Vendicari. Sembra la tipica situazione del gigante con i piedi di argilla. All’ingresso della spiaggia, colpisce un muretto in pietra dove sono ben visibili delle strisce di cemento. In un altro punto, quasi coperta dalla vegetazione, non passa inosservata la presenza di un ponticello che sarebbe stato realizzato di recente e che renderebbe più complesso il normale deflusso dell’acqua. «Non sono mancati degli intasamenti in quel tratto dopo alcune ondate di maltempo», aggiunge la nostra “guida”.Diventata Riserva naturale quarantuno anni fa, per decisione della Regione Siciliana e di Filippo Maria Pandolfi, allora ministro dell’Agricoltura, Vendicari è stata resa fruibile a partire dal 1989. Vi si accede pagando un biglietto di 3,50 euro. Tra i problemi segnalati c’è anche il danneggiamento di automobili in sosta. Non solo nei pressi della Riserva ma anche a ridosso delle vicine spiagge di Calamosche e Marianelli. E non mancano, nei portali delle recensioni, i commenti negativi di visitatori che si sono imbattuti nei problemi riguardanti la Riserva di Vendicari. «Gli organi competenti – conclude la nostra guida – devono fare la loro parte. L’ente gestore deve fare molto di più. Altrimenti corriamo il rischio di un’altra estate con situazioni ai limiti di quello che si dovrebbe registrare in posti civili».

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