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Aerolinee Siciliane, l’apertura alla Regione sulla nuova low cost “pronta al decollo da agosto”

Di Giuseppe Bianca |

Palermo – Si fa presto a dire voli a basso prezzo. Le contraddizioni che agitavano già il mercato dei voli rendendo precario e disagevole il sistema dei collegamenti, «c’erano già, la situazione era complicata anche prima della crisi del Covid, ora va solo tutto peggio». Luigi Crispino, imprenditore di Caltagirone, che a 70 anni (dopo essere stato il patron di Air Sicilia) vuole intestarsi una nuova start up per un vettore siciliano, esprime una testimonianza da osservatore interessato sulla materia e chiarisce che i limiti di una Sicilia con poche interlocuzioni non si potranno risolvere «con la bacchetta magica dall’oggi al domani». L’ultima scommessa sui voli di Crispino, quell’Aerolinee Siciliane partita all’insegna dell’azionariato popolare, potrebbe nascere – secondo le stime del diretto interessato – già ad agosto o subito dopo «bisogna capire che margini di scelta ci lascia il ragionamento oggi sulla situazione di mercato, certo lo faremo non appena le condizioni lo renderanno possibile».

Se il settore non si trova al suo minimo storico, la curva dei volumi di traffico è certamente rivolta verso il basso con un incremento senza precedenti dei costi dei voli relativo agli ultimi anni «siamo all’anno zero» commenta l’imprenditore. «Siamo tornati – scandisce – alla situazione che si poteva apprezzare negli Anni 90, non c’è un soggetto, pubblico o privato che da solo sia in condizione di risolvere le cose». Per Crispino la sinergia ieri poteva essere una possibilità, oggi è l’ultima scelta possibile nel settore: «Il problema non è se io faccio simpatia al presidente della Regione Musumeci o se lui mi fa simpatia, ma senza la collaborazione dell’interlocuzione pubblica, riuscire in questa impresa sarà un lavoraccio molto più pesante». Per questa ragione serve capire «quali strumenti la Regione può mettere in campo in termini di collaborazione. Se si rema tutti insieme verso un obiettivo comune faremmo meno sforzi arrivando a un risultato più importante e di spessore».

La mobilità dei siciliani non può passare dai capricci delle compagnie che affondano il coltello nella piaga. Monitorando il mercato precisa infatti Crispino «ci stiamo accorgendo che i competitor sono schizofrenici. La politica tariffaria non può da un giorno all’altra da 30 a 314 euro. A distanza di 48 ore non è accettabile». E aggiunge domandando idealmente agli interlocutori delle compagnie: «Lavorate sulla base di un piano industriale o sulla base del bisogno di liquidità, visto che non restituiscono i soldi ai passeggeri che prenotano in caso di cancellazione?». La ricetta per la stabilizzazione del mercato tempo stesso non può procedere per tentativi ed esperimenti, specialmente oggi nella crisi economica scaturita dal coronavirus con le abitudini dei viaggiatori da ridisegnare e gli indirizzi in fieri delle misure di sicurezza tra una nazione e l’altra: «Un biglietto Catania-Roma vale 100 euro, Catania-Milano 140 euro con il ricarico di impresa senza fare speculazione. Allora o pubblico e privato collaborano sia per l’esercizio delle imprese, ma anche per lo sviluppo del territorio, ponendosi come fattore di stabilizzazione calmierando i prezzi, o saranno solo tempi di rapina per i siciliani».

Il timore che sulla pelle dei siciliani si continui a praticare il gioco sporco in un contesto di ripartenze che dovrebbe beneficiare di schemi chiari e di non speculatori, appare oggi quasi una certezza difficile da smontare. L’ultima battaglia dei cieli di Luigi Crispino parte ad handicap: «Io voglio solo dare una mano ad avviare le cose. Ci riusciremo, poi spero di poter fare il pensionato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA