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il processo

Aldo Naro, tre condanne per la rissa che costò la vita al giovane medico

E' il quarto dei cinque processi sul delitto. Stavolta alla sbarra il buttafuori e il proprietario della discoteca

Di Redazione |

Nei mesi scorsi avevano protestato per la lungaggine giudiziaria tanto da non prendere parte più alle udienze ma ieri i genitori di Aldo Naro – ucciso otto anni fa all’interno della discoteca Goa – non sono voluti mancare a Palermo per la lettura del dispositivo con cui il giudice monocratico, Sergio Ziino, ha condannato per rissa aggravata e favoreggiamento tre imputati. Una sentenza attesa da oltre un mese ma per un motivo o per un altro l’appuntamento con la “giustizia” è stato rinviato e ieri il giudice è uscito dopo una lunghissima camera di consiglio.

La lettura del dispositivo era prevista per le 14 di ieri ma il verdetto è giunto alle 18. Condannato a un anno e 10 mesi reclusione Massimo Barbaro, ex proprietario della discoteca. Stessa pena per Francesco Troia buttafuori che quella notte era in servizio all’interno del locale e un anno di reclusione per Antonio Basile. Il tribunale ha stabilito anche un risarcimento per i genitori del medico sancataldese ucciso la notte tra il 14 e il 15 febbraio del 2015. Risarcimento che verrà stabilito in sede civile.

In aula, come detto, c’erano Anna Maria Ferrara e Rosario Naro cioè la mamma ed il padre del giovanissimo Aldo. Dopo la lettura del dispositivo l’abbraccio con gli avvocati Antonino e Salvatore Falzone – legali di parte civile – gli stessi che hanno seguito la coppia e la figlia Maria Chiara per la ricostruzione del delitto. Un lavoro certosino fatto di perizie e controperizie tra cui la riesumazione della salma per sottoporla ad una tac 3D in Calabria.

I genitori ancora oggi cercano la verità su quanto accaduto la scorsa notte. Davanti alla I sezione della Corte d’Assise di Palermo si celebra il processo per l’omicidio del figlio e sul banco degli imputati c’è anche Troia che ieri pomeriggio è stato condannato. Durante il dibattimento per il delitto, tra i tanti non ricordo e non me ne sono reso conto, c’è stato chi ha voluto raccontare alla corte la verità su quella tragica notte finita in tragedia.

Non è escluso che i legali dei tre imputati ricorrano in appello mentre incombe la prescrizione del reato. Certo è che quella maledetta notte Aldo Naro è stato picchiato selvaggiamente all’interno del privé della discoteca palermitata in cui erano al lavoro dei buttafuori non in regola. Per il delitto di Aldo Naro si è autoaccusato un minore che qualche ora dopo si è presentato dai carabinieri raccontando la sua verità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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