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Beni culturali spingono turismo in Sicilia: un milione in più nel nome di Sebastiano Tusa

Di Michele Guccione |

Palermo – «Fare grande la Sicilia in Sicilia» era il motto e l’obiettivo di Sebastiano Tusa. Non potrei fare una dedica migliore ad un vero amico. La stima reciproca da sempre ci ha portati a condividere battaglie e a realizzare cose buone per questa terra. E penso che oggi sarebbe stato molto contento se avessi potuto commentare con lui l’ultimo grande risultato del suo lavoro: nel 2018, l’anno in cui, vincendo ogni volontà politica contraria, è riuscito a fare da vero competente l’assessore ai Beni culturali dell’Isola, i turisti stranieri che hanno visitato il nostro patrimonio culturale sono stati un milione in più rispetto al 2017. Lo certifica il rapporto trimestrale della Banca d’Italia sul turismo internazionale. Un balzo simile non si registrava da anni.

Infatti, nel 2017 l’incremento era stato solo di 300mila unità rispetto all’anno precedente. Vediamo in dettaglio l’andamento dei flussi. I turisti stranieri giunti nell’Isola lo scorso anno sono stati 4mln e 601mila contro 3mln e 774mila del 2017. Hanno speso 1mld e 948mln a fronte di 1mld e 728mln e si sono fermati per 23mln e 402mila notti rispetto a 19mln e 105mila notti.

L’ultimo trimestre del 2018 conferma l’incidenza dei beni culturali e delle città d’arte sul risultato dell’intero anno: la destagionalizzazione che funziona con musei aperti e più attrazioni di valore da offrire ha portato in Sicilia, da ottobre a dicembre, 824mila visitatori stranieri sui 596mila del quarto trimestre 2017, che hanno speso 329mln contro 270mln e si sono fermati per 4mln e 220mila notti a confronto di 3mln e 95mila notti dello stesso periodo dell’anno precedente. Persino l’andamento dell’anno porta la firma di Tusa assessore. L’esordio del 2018, infatti, era stato magro, con 416mila arrivi, 143mln di spesa e 2mln e 182mila pernottamenti. Il secondo trimestre ha portato 1mln e 526mila turisti stranieri che hanno speso 627mln e hanno soggiornato per 6mln e 656mila notti. Il terzo trimestre, quello estivo, ha dato il massimo con 1mln e 835mila viaggiatori per 849mln di fatturato e 10mln e 343mila notti. La chiusura d’anno col botto: 824mila stranieri, 329mln di incassi e 4mln e 220mila notti.

L’analisi della Banca d’Italia dimostra che la strada indicata da Tusa, quella cioè di riscoprire, valorizzare, rendere fruibili e promuovere in tutto il mondo tutto il patrimonio storico, archeologico e culturale di cui l’Isola è ricchissima e che è poco o nulla conosciuto, rappresenta una valida alternativa alla formula mare-sole che ci vede poco competitivi nel Mediterraneo ed è l’unica che può davvero creare un sistema imprenditoriale efficiente con un valore aggiunto significativo. A livello nazionale, il saldo della bilancia dei pagamenti turistica – scrive Bankitalia – ha presentato a dicembre 2018 un surplus di 409 mln, superiore all’avanzo nello stesso mese del 2017 (354 mln). Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia (2.282 mln) sono cresciute dell’11,2%, quelle dei viaggiatori italiani all’estero (1.873 mln) sono aumentate del 10,3%.

Nel quarto trimestre del 2018 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2017; quella dei viaggiatori italiani all’estero è cresciuta dell’8,7%. Nell’intero 2018 si è registrato un avanzo di 15.981mln, a fronte di uno di 14.597mln del 2017. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia (41.550mln) sono aumentate del 6,1%, quelle dei viaggiatori italiani all’estero (25.568mln) del 4,1%.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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