Cgid, bonus di 10 euro ad impiegati Regione per velocizzare pratiche? Si grida già allo scandalo

Di Redazione / 05 Maggio 2020

PALERMO – E’ “mistero” sull’accordo tra Regione e alcuni sindacati dei regionali che assegnerebbe 10 euro, ridotti a otto nel giro di qualche settimana, a 140 dipendenti dell’assessorato Lavoro per incentivarli a evadere più pratiche possibili con lo scopo di velocizzare la trasmissione all’Inps dei decreti per la cassa integrazione in deroga attesa da 37mila aziende per 130 mila lavoratori in Sicilia. Con lo scopo di coinvolgerne altri 100, per ora in smart working. Al momento esiste un «pizzino» sottoscritto ieri nel corso di una riunione al Dipartimento Lavoro, che l’ANSA ha recuperato. Nel foglietto c’è scritto a penna che si tratta di una ipotesi di accordo. In calce ci sono le firme dei segretari dei sindacati Siad, Cisl-Fp, Sadirs, Fp-Cgil e Uil-Fpl: non ci sono quelle di Ugl e Cobas/Codir che non hanno partecipato all’incontro perché avevano chiesto un rinvio per approfondire il tema, ma soprattutto contestavano la decisione del dirigente di fare la riunione in sede e non in video-conferenza per l’emergenza Covid-19. Sul ‘foglietto c’è anche la firma di Giovanni Vindigni, direttore generale del Dipartimento lavoro.

Si legge: “progetto eliminazione arretrato pratiche Cigd”. E a seguire: pratiche n. 30.000, costo a pratica a prescindere dalla categoria 300.000, 00». La bozza prevede 10 euro per ogni pratica in più evasa dal dipendente regionale rispetto al budget di istanze assegnate per il periodo 4-10 maggio; 9 euro dall’1 al 15 giugno e 8 euro dal 16 al 30 giugno. Ma Cobas/Codir e Ugl mettono in dubbio l’intesa. Anzi. «Abbiamo appreso informalmente dalla direzione Lavoro che non si è sottoscritto alcun accordo», sostengono. E fanno sapere di attendere «il verbale relativo alla riunione». La bozza riguarderebbe dunque una platea molto ristretta dei 12 mila regionali. Inoltre, i 300 mila euro sono rappresentano un bonus: la somma infatti verrebbe recuperata dal fondo per il salario accessorio dei regionali, che ammonta a circa 30 milioni di euro. Soldi che già spettano ai regionali.

“E’ paradossale oltre che scorretto e diffamatorio il tentativo di mettere in cattiva luce i sindacati e i dipendenti del dipartimento Lavoro addebitando loro richieste economiche in cambio delle pratiche di cassa integrazione. La Cgil non ha partecipato ad alcun mercimonio. Così come gli altri sindacati confederali, in tutti i tavoli chiede solo il rispetto delle previsioni contrattuali”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, in riferimento ad alcune dichiarazioni del dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Giovanni Vindigni. Sull’argomento la Cgil chiede all’assessore regionale al lavoro di “fare subito chiarezza e di prendere provvedimenti”. “Si cerca di gettare fango per sottrarsi alle proprie responsabilità”, afferma Mannino. “Si dica piuttosto – sottolinea – perchè il sistema informatico ha cominciato a funzionare, e male, circa un mese dopo l’accordo sulla Cig (dal 25 marzo solo il 20 aprile), si dia conto del fatto che i dipendenti del Dipartimento hanno esitato 1.500 pratiche il 1° maggio senza chiedere nulla in cambio e che stanno tenendo, in smart working, ritmi insostenibili”. Mannino sostiene che ” si sta solo facendo un’operazione inaccettabile di diffamazione, che crea solo confusione, getta discredito si lavoratori del dipartimento e su chi li rappresenta e non risolve nulla. Da parte nostra – conclude – si chiede solo di cercare di accelerare le pratiche, utilizzando caso mai gli strumenti contrattuali vigenti”.

Mentre non è chiaro se esista o meno l’accordo e quali siano i termini – se si tratti di un “premio” o piuttosto di un anticipo» di salario accessorio – sui 10 euro ai 140 regionali per ogni pratica in più da inoltrare all’Inps per velocizzare l’erogazione della cassa integrazione in deroga attesa da oltre 130 mila lavoratori, dalla politica arriva un’alzata di scudi. «C’è un limite alla decenza e alla vergogna – dicono il segretario della Lega in Sicilia Stefano Candiani e il parlamentare Nino Minardo – Siamo in una Terra, la Sicilia, che non deve e non può morire per mano del potere della burocrazia e per i capricci di chi cerca altri soldi per fare il proprio dovere, lautamente pagato». Per i deputati M5s all’Ars “chiedere un bonus aggiuntivo di 10 euro per ogni pratica di cassa integrazione analizzata è vergognoso, sembra quasi una speculazione, se pensiamo a quei siciliani che in questo difficilissimo momento storico non sanno come fare la spesa. Il sindaco di Messina, cateno De Luca, parla di «porcheria dei sindacati». «È una schifezza che coinvolge sia le Istituzioni che i sindacati – aggiunge -. Le Istituzioni perché non rinunciano alla mala burocrazia che sta uccidendo i siciliani, i sindacati perché ci marciano contribuendo ad alimentare il sistema con porcherie come il pizzo per la cassa integrazione. Se entro questa settimana non si sbloccheranno tutte le pratiche di cassa integrazione ancora ferme, andrò a Palermo ad occupare l’assessorato regionale del Lavoro». 

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