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L'inchiesta

Corruzione, il sindaco Lagalla auspica passo indietro di Marcella Cannariato

Il primo cittadino di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo ha scritto al sindacato Libersind che aveva espresso chiarimenti sulla posizione della consigliera di indirizzo della stessa Fondazione

Di Redazione |

“Con riferimento alle contestazioni che vengono addebitate alla dottoressa Cannariato per ragioni non collegate al suo attuale incarico presso la Fondazione Teatro Massimo, si auspica che la stessa possa al più presto chiarire la propria posizione, rimanendo affidata alla sua esclusiva sensibilità ogni ulteriore valutazione a tutela della persona e delle sue pubbliche funzioni di rappresentanza”. A scriverlo è il sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo, Roberto Lagalla, in una lettera inviata al sindacato Libersind, che nei giorni scorsi aveva espresso preoccupazione dopo la recente inchiesta per corruzione della Procura di Palermo che coinvolge, oltre al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, anche la consigliera di indirizzo della Fondazione Teatro Massimo, Marcella Cannariato.

Uno dei finanziamenti finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori della Guardia di finanza, infatti, riguarderebbe proprio il concerto di beneficenza “Magico Natale”, svoltosi il 21 dicembre scorso al Teatro Massimo di Palermo, quando Cannariato era già in carica. Il Libersind, pur rimanendo fiducioso che “l’inchiesta si risolva serenamente per la nostra consigliera e per tutto il teatro”, aveva, però, chiesto a Lagalla di “attuare tutte le possibili interlocuzioni politiche a tutela della Fondazione”. La risposta del presidente della Fondazione, inviata oltre che al sindacato, anche al Consiglio di indirizzo della Fondazione, al Collegio dei revisori e al sovrintendente, Marco Betta, sottolinea come “risulta depositato agli atti apposito contratto con il quale, a fronte di regolare pagamento per i servizi resi, la Fondazione Dragotto ha potuto fruire della sala e delle strutture tecniche necessarie allo svolgimento dello spettacolo”, mentre le prestazioni artistiche delle formazioni giovanili del teatro “sono state offerte a titolo gratuito”.

“Com’è evidente – scrive Lagalla – si è in presenza di un ordinario rapporto contrattuale tra due autonomi soggetti giuridici, instaurato a livello amministrativo, senza alcuna dovuta autorizzazione da parte del Consiglio di indirizzo del quale, già all’epoca dei fatti, faceva parte la dottoressa Marcella Cannariato. Quest’ultima, a ragione dell’accertata incompetenza dell’organo collegiale, non ha assunto alcun ruolo formale nella trattativa e nel connesso processo decisionale. Per quanto fin qui detto – conclude -, la posizione della stessa consigliera, che oggi viene indagata in diverso procedimento, risulta, nella fattispecie de qua, estranea a qualunque interferenza direttamente o indirettamente riconducibile all’attività della fondazione teatro Massimo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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