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Due anni in primo grado, due mesi in appello e prosciolta in Cassazione: finisce l'incubo di una insegnante di Borgetto

Era accusata di maltrattamenti ai dnani degli alunni della scuola dove lavorava

Redazione La Sicilia

16 Novembre 2023, 10:03

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La Cassazione ha annullato la sentenza di appello e una delle maestre della scuola materna di Borgetto, nel Palermitano, finita in un’inchiesta per maltrattamenti ai piccoli alunni. L’insegnante, Maria Concetta Vitale, è stata assolta dall’accusa di aver abusato della sua posizione utilizzando metodi non educativi nei confronti dei piccoli alunni. In appello, lo scorso anno, era stata condannata a 2 mesi per un solo episodio di «abuso di mezzi di correzione».

Già in secondo grado la pena nei confronti della maestra era stata notevolmente ridotta, dal momento che in primo grado le erano stati inflitti 2 anni. La maestra è stata difesa dagli avvocati Daniele Francesco Lelli e Antonio Maltese.

In questa vicenda furono coinvolte 5 maestre, tutte difese dall’avvocato Maltese. Due di loro, Giuseppina De Luca e Daniela Di Gregorio, dopo aver avuto la condanna in appello a due anni, hanno deciso di non ricorrere in Cassazione. La pena è divenuta definitiva in quanto riconosciute, in concorso, colpevoli di maltrattamenti e omissione. Per le altre due, Rosa Lupo e Maria Caruso, era già arrivata in appello l’assoluzione «per non aver commesso il fatto».