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Il processo d'appello

Estorsione, per Pino Maniaci chiesti dalla procura generale nove anni e mezzo

Il giornalista dell’emittente televisiva Telejato di Partinico nel processo nato dall’operazione di polizia Kelevra del 2016 è stato assolto dalle accuse di estorsione in primo grado

Di Redazione |

Nove anni e mezzo e 4 mila euro di multa per estorsione e diffamazione. È la pena che il procuratore generale Giuseppe Fici ha chiesto di infliggere a Pino Maniaci, il giornalista dell’emittente televisiva Telejato di Partinico nel processo d’appello nato dall’operazione di polizia Kelevra del 2016.

Maniaci in primo grado è stato assolto dalle accuse di estorsione e condannato per la diffamazione a un anno e 5 mesi nei confronti del giornalista Michele Giuliano, dell’artista Gaetano Porcasi e dell’operatore tv Nunzio Quatrosi. L’imputato è accusato di aver utilizzato il suo potere mediatico per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto per costringerli a pagare in cambio di interviste riparatorie alle gravi accuse da lui stesso lanciate nei loro confronti in tv. Le parti civili costituite a processo sono assistite dall’avvocato Salvatore Bonnì.

La prossima udienza davanti alla corte presieduta da Luciana Caselli è fissata per il 18 dicembre e sarà la volta dei legali del giornalista, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia. I legali in primo grado hanno dimostrato che in realtà i soldi dati all’ex sindaco di Borgetto non erano frutto di un’estorsione, ma del pagamento di una pubblicità messa in onda per conto della moglie dell’ex sindaco per la sua attività commerciale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA