20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 06:45
×

Il tour nelle carceri di Ilaria Cucchi: «In Sicilia 2000 detenuti in più»

La senatrice di Avs e Sinistra italiana tuonano contro le nuove riforme

Redazione La Sicilia

21 Settembre 2024, 11:46

460733573_10213328982974319_3437511687600229847_n

Tour siciliano nelle carceri di Ilaria Cucchi

Tour siciliano delle maggiori strutture carcerarie da parte della senatrice Ilaria Cucchi del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (Avs), accompagnata dall’avvocato penalista Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana (SI). Un tour de force per la senatrice, che giovedì è stata al carcere San Cristoforo a Catania e venerdì alla Casa Circondariale Malaspina di Caltanissetta prima e all’Ucciardone di Palermo di pomeriggio.

Situazione carceraria siciliana ai limiti del collasso, ci sono 5.281 posti disponibili e i detenuti sono 6.855. A Catania Piazza Lanza 279 posti disponibili 404 detenuti presenti indice sovraffollamento 144,8%; Catania Bicocca 136 disponibili e 196 detenuti presenti indice del 144,12%; Piazza Armerina 48 disponibili 69 detenuti, Palermo carcere Pagliarelli 1.155 posti con 1.365 detenuti presenti con indice del 118,18%, Ucciardone 489 posti e 518 detenuti indice del 105,93%, Caltanissetta Malaspina 180 posti e 227 detenuti con indice del 126,11%, San Cataldo 134 posti e soltanto 89 detenuti, l’unico caso dove i detenuti sono meno.

I suicidi tra gli ospiti nelle strutture carcerarie al 17 settembre sono 72, quelli degli agenti penitenziari fino a luglio 19. Un contesto drammatico, dove spesso vengono disattesi i principi fondamentali, dove non esiste la rieducazione della pena, con i provvedimenti che risultato inefficaci, come sottolineato da Sinistra Italiana, parlando di emergenza carcere vera e propria in Italia e in Sicilia ancor di più. «Vittima del sistema carcere – afferma la senatrice Cucchi – sono i detenuti da un lato, gli agenti penitenziari dall’altro. Gli agenti soffrono quasi come i detenuti, all’Ucciardone di Palermo non ho ricevuto le risposte che mi aspettavo. A Palermo ho trovato una delle realtà che mi ha più sconvolta, sia per come è strutturato questo penitenziario, ma anche quello che vi ho trovato dentro: incuria, abbandono, sofferenza. Le docce comuni ad esempio metà non funzionano e l’acqua calda c’è quando non ci sono guasti. Manca l’ascolto e basterebbe veramente poco per migliorare la situazione. Il carcere ha perso la funzione rieducativa e svolge soltanto quelle punitiva. A Caltanissetta ho trovato un’altra situazione, quella che abbiamo dappertutto, sovraffollamento dei detenuti e sottodimensionamento degli agenti, che ci chiedono aiuto. Si trovano a lavorare con detenuti malati psichici, tossicodipendenti e spesso mancano anche le competenze per trattarli. Lo psichiatra viene due volte al mese, capite che problemi ci sono. Abbiamo però pure delle belle storie, un detenuto che si è diplomato con il massimo dei voti e adesso sarà trasferito da Caltanissetta a Milano perché ammesso all’Università Bocconi. Una dimostrazione che se motivati i detenuti ottengono risultati, viene svolto il compito rieducativo e si limita la recidività. Le carceri italiane sono al collasso, le persone qui si ammalano. A nulla è servito lo svuota carcere, basta guardare i suicidi, quest’anno abbiamo numeri record. I diritti così vengono calpestati».
Lo stato delle carceri italiane è drammatico, la carenza di organico del personale, la pressoché totale assenza di servizi ed il sovraffollamento, stanno facendo diventare gli istituti penitenziari dei veri e proprie gironi dell’inferno. «Ai detenuti non possono essere esclusi i diritti fondamentali – afferma Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra italiana – parliamo di quasi 2.000 detenuti in più in Sicilia, rispetto ai posti disponibili. Questa è una situazione inaccettabile. Tenendo ancora in carcere chi compie reato per la marijuana, quando anche la commissione sanitaria dell’Onu l’ha escluso dalle sostanze stupefacenti è assurdo, non posticipare l’obbligatorietà della pena per le donne incinte o con prole fino a un anno è crudele, è inaccettabile. Con il decreto sicurezza si introduce nel codice penale anche il reato di resistenza passiva in carcere, equiparando agli atti violenti anche le azioni di resistenza passiva, come digiuni, rifiuto di ora di aria ecc. Per svuotare le carceri servono provvedimenti coraggiosi, serve pure evitare la dispersione scolastica, garantire presidi di legalità, garantire il lavoro. Serve una società più giusta, più egualitaria. Esiste una figura per il carcere che è quella del garante dei detenuti, figura non obbligatoria e quindi Palermo c’è l’ha con Pino Apprendi e quasi tutti gli altri istituti no».