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La fiamma ossidrica, l'esplosione e il boma del Bayesian che travolge il sub: cosa è successo a 50 metri sott'acqua

L'inchiesta della Procura di Termini Imerese ha ricostruito le fasi dell'incidente che è costata la vita all'ottava persona della maledizione del veliero affondato a Porticello

Redazione La Sicilia

10 Maggio 2025, 16:37

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Arrivano i primi risultati delle indagini sull'incidente che ha provocato la morte del sub olandese di 39 anni deceduto, ieri, durante le operazioni di recupero del Bayesian.

Secondo fonti investigative, mentre la vittima e un collega cercavano di tagliare con un cannello il boma, ci sarebbe stata una esplosione determinata dalla formazione di bolle di idrogeno e dall’azione della fiamma ossidrica. La deflagrazione avrebbe provocato il distacco di un pezzo di metallo che avrebbe colpito il sub. Un’ipotesi sulla quale maggiore chiarezza arriverà dall’autopsia disposta dalla Procura di Termini Imerese, titolare dell’inchiesta.

Tutto sospeso

Dopo la morte del sub olandese, avvenuta ieri, l’attività di recupero del Bayesian è ferma. La Procura di Termini Imerese ha disposto il sequestro dell’area dove è avvenuto l’incidente che ha provocato il decesso di Robcornelis Maria Huijben Uiben di 39 anni. Nel naufragio del veliero morirono, oltre al tycoon Mike Lynch anche altre sei persone. Le indagini sulla morte del sommozzatore sono condotte dalla capitaneria di porto di Palermo e sono coordinate dal pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano. I rilievi sul luogo della tragedia potrebbero essere affidati ai sub della polizia o della guardia di finanza, che si sono immersi per eseguire le operazioni fatte prima dell’inizio del lavoro nei fondali, o ai sommozzatori della Marina che, dopo il naufragio, hanno preso dal relitto la strumentazione di bordo (come gli hard disk che dovrebbero contenere video e audio della notte in cui il Bayesian si è inabissato). Intanto il corpo del sub è stato portato all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Nelle prossime ore la procura potrebbe disporre l'autopsia per accertare le cause del decesso.

L'incidente

Il sub, secondo le prime ricostruzioni, stava lavorando al taglio del boma a 49 metri di profondità. Dopo un tentativo andato a vuoto fatto con le chiavi inglesi, sarebbe sceso con altri colleghi con un cannello, una sorta di fiamma ossidrica. Appena eseguito il taglio, il boma potrebbe aver fatto da leva e del materiale, forse un pezzo di metallo, potrebbe aver colpito la vittima. Le immagini delle operazioni, riprese con telecamere subacquee, a quel punto si sono interrotte. Poi sono scattati l'allarme e il recupero del corpo. Sulla banchina al momento dell’incidente c'erano i militari della guardia costiera.
Dall’analisi dell’imbarcazione gli inquirenti si attendono risposte per sciogliere i tanti interrogativi legati al naufragio e cercare di stabilirese l’affondamento sia stato causato da una catena di errori umani, come ipotizzato inizialmente dalla Procura di Termini Imerese, o se vi siano altre possibili piste da seguire. Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, sono finiti tre componenti dell’equipaggio: il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith che era di guardia in plancia la notte della tempesta.