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La Terra Promessa di Brancaccio: «Da 9 anni aspettiamo la chiesa»

I residenti raccontano l’attesa infinita. Arriva il nuovo parroco, don Ciresi

02 Settembre 2025, 09:49

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Un luogo carico di sogni e di aspettative che i volontari hanno battezzato "Terra promessa". A Brancaccio dovrebbe nascere la chiesa intitolata a Padre Pino Puglisi, molto simile a quella che aveva progettato lui stesso pensando ai bisogni del quartiere, con tanto di laboratori per insegnare ai ragazzi un mestiere, il campetto di calcio e l'oratorio per accogliere i giovani e toglierli dalla strada. Ma visto che i lavori tanto attesi non cominciano mai, i volontari, le famiglie, i ragazzi e le ragazze, capitanati da Don Maurizio Francoforte, il parroco di San Gaetano morto il 24 dicembre scorso, hanno deciso di realizzare un parco giochi per i bambini, e ci sono anche riusciti.

Questo appezzamento di terra di 11mila metri quadrati si trova proprio alle spalle del Centro Padre Nostro e apparteneva a Gianni Ienna, prestanome dei Graviano, a cui è stato confiscato e, nell'anno della beatificazione di Don Pino Puglisi, è stato affidato dal Cardinale Paolo Romeo, alla parrocchia di San Gaetano proprio per far prendere forma al progetto del beato. Da allora, solo tante false partenze , "È davvero una terra promessa questo posto - dice Valentina Casella, volontaria storica della parrocchia di San Gaetano - il quartiere ha tante aspettative, sogna questa chiesa da anni, prima c'era grande entusiasmo attorno a questo progetto, adesso tanta disillusione perché i lavori non partono mai. Noi sin da subito ci siamo presi cura, lo abbiamo ripulito perché era una discarica e lo abbiamo usato per le attività estive con i ragazzi, il grest, le brancacciadi, messe all'aperto".

A Brancaccio non c'è una vera e propria piazza dove potersi ritrovare, così nel progetto di Don Pino all'interno della sua chiesa era prevista anche una agorà. "Per San Giuseppe del 2022 con una vampa prese fuoco un gioco del parchetto completamente abbandonato e dimenticato che c'è vicino alla rotonda Norman Zarcone - continua Valentina - da questo episodio scaturisce l'idea a don Maurizio di creare un parco giochi. Gli spazi che abbiamo in parrocchia a San Gaetano non sono adeguati per fare attività con i bambini e i ragazzi, li riusciamo a coinvolgere poco e in un quartiere come il nostro vorremmo che la parrocchia diventasse un punto di riferimento per la comunità. La morte del nostro amatissimo Don Maurizio ci ha lasciato sgomenti e impreparati. In questi mesi abbiamo continuato con le attività e le testimonianze ai gruppi che vengono a trovarci, ma sarebbe bello ridare speranza e fiducia con una nuova chiesa".

A fine settembre si insedierà il nuovo parroco, Don Sergio Ciresi, già direttore della Caritas di Palermo, "Come ci insegna il Vangelo - dice - le prime cose che farò sono ascoltare, osservare e costruire fiducia, tra l'altro è anche un passaggio delicato dopo la morte di Don Maurizio". Proprio Don Sergio grazie ad un progetto della Caritas intitolato "Il vangelo è la strada" ha donato a "Terra Promessa" i giochi del parco nato da pochissimi mesi. "Ho preso ispirazione dal libro di Corrado Lorefice, Anna Staropoli e Vito Impellizzeri 'il vangelo e la strada' - continua Ciresi - che è stato presentato in diverse periferie di Palermo, su quest'onda, ho scritto e fatto finanziare un progetto dalla Caritas nazionale dal titolo "il vangelo è la strada" dove sono stati acquistati i giochi per Brancaccio, finanziati gli studi per alcuni ragazzi, sistemato un oratorio". Ed è scesa in campo anche la società civile con la cooperativa Palma Nana che ha acquistato il grande tappeto para colpi sopra il quale sono stati installati i giochi. Inoltre, tutte le quote di partecipazione al Festival di turismo responsabile (in programma a fine settembre), organizzato dalla stessa cooperativa, saranno devolute per l'acquisto di alberi per "Terra Promessa". "Nel 2016 arrivarono le ruspe per scavare e costruire le fondamenta della chiesa - racconta Valentina Casella - poi tutto si bloccò, e si creò una montagnetta di terra, nel 2017 venne a trovarci Biagio Conte e su quella montagnetta piantò una croce. Disse che quella croce guardava da un lato Monte Pellegrino e dall'altro Santa Maria di Gesù, perché lui ci ha detto che saranno Benedetto il Moro e Santa Rosalia ad aiutarci ad aprire la chiesa a Brancaccio".

Nella parrocchia si vocifera che a breve riprenderanno i lavori per la costruzione della chiesa, ma dalla curia non arriva nessuna conferma.