Miniera Italkali rivive e si duplica con sale “di lusso”: 100 addetti in più
Aggiudicati con gara la proroga della concessione e il nuovo giacimento
Miniera Italkali
Dopo il caso esemplare della bonifica con recupero produttivo della “montagna di sale” inquinante della miniera “Bosco” di San Cataldo, l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, e il dirigente generale Calogero Burgio proseguono il percorso che punta a recuperare, a beneficio dell’autonomia produttiva del sistema industriale europeo, le materie prime critiche presenti nei siti minerari della Sicilia, un tempo ricchezza di tanti territori di aree interne e nei decenni progressivamente abbandonati perchè non più economicamente sostenibili. La buona notizia stavolta riguarda il territorio delle Petralie, sulle Madonie, dove era a rischio la prosecuzione in capo all’Italkali dell’attività estrattiva nella miniera di salgemma del sito salifero ricadente nel territorio di Petralia Soprana.
La gara a evidenza pubblica
La concessione era scaduta. Per consuetudine veniva rinnovata automaticamente, ma quest’anno per legge è stata posta in offerta con procedura di gara a evidenza pubblica e di rilevanza in tutto il territorio europeo. I lavoratori, le imprese dell’indotto e i cittadini di Petralia Soprana e Petralia Sottana che, direttamente o indirettamente, vivono grazie anche a questa attività estrattiva, hanno vissuto mesi di viva apprensione perchè si temeva la partecipazione di qualche concorrente tedesco che, sicuramente, vincendo la gara avrebbe tagliato costi e livelli occupazionali.
Dunque, Di Mauro, Burgio, ma anche il capo del distretto minerario di Palermo, Salvatore Pignatone, sono stati ben felici dell’esito della gara, che è stato proclamato dalla commissione presieduta da Vincenzo Cusimano e composta da Silvio Gangitano e Ambrogio Alfieri.
Sospiro di sollievo
A livello locale, quindi, hanno tirato un sospiro di sollievo i 60 dipendenti diretti della miniera Italkali e i 40 dell’indotto, che ora sanno di potere proseguire i propri rapporti di lavoro. Ma nei due paesi c’è aria di festa aspettando la progettazione delle nuove opere e gli investimenti previsti per l’apertura della nuova miniera che, secondo fonti vicine alla società, richiederà l’assunzione a regime di almeno altre cento unità. Il che è manna dal cielo, in una situazione economica preoccupante che vede nelle Petralie l’unica altra grande realtà occupazionale, l’ospedale “Madonna dell’Alto”, condannato dalla miopia politica ad un graduale quanto dannoso declino sanitario per puntare ad una improbabile riconversione in Rsa.
Il piano industriale proposto in gara dall’Italkali, dunque, prevede un razionale sfruttamento in sicurezza del nuovo giacimento rinvenuto, nell’ottica di una ottimizzazione delle quantità derivabili; una concreta azione di valorizzazione della risorsa mineraria riservandola agli usi più pregiati ed esclusivi; la prevenzione di ogni impatto ambientale; il completamento dello sfruttamento della parte residuale del giacimento salino della vecchia concessione nell’ottica di un abbandono in sicurezza del sottosuolo e di un recupero ambientale dell’area impegnata dagli impianti a fine coltivazione; misure di tutela ai fini della messa in sicurezza del sito minerario, delle relative pertinenze, degli accessi e di tutte quelle altre opere facenti parte del compendio produttivo della miniera; una proposta sulle possibilità di riutilizzo a fine coltivazione, del sottosuolo e del compendio produttivo, a fini produttivi diversi da quelli minerari, strettamente finalizzati alla valorizzazione per scopi di ricerca scientifica, turistici, culturali e sociali, nel rispetto delle necessità di conservazione e di tutela delle strutture interessate.
Con questa stessa nuova logica produttiva che ha inaugurato il 2025, il distretto minerario di Palermo sta ora preparando i prossimi bandi di gara relativi a concessioni scadute per acque minerali e termali.