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A Carini il nuovo Polo mediterraneo della ricerca: entro 2023 lavoro per più di 600 persone

Il progetto è stato presentato dalla Fondazione Ri-Med. Si tratta di un centro che metterà nella pratica clinica di tutti i giorni i risultati raggiunti dal mondo scientifico

Di Redazione |

Un centro di ricerca biomedica del futuro, per lo sviluppo di vaccini e farmaci innovativi, e un ospedale progettato per la difesa dalle pandemie e dalle infezioni multiresistenti: con un investimento di circa 200 milioni di euro, nasce a Carini (Palermo) il nuovo Polo mediterraneo per la ricerca, un centro che tradurrà nella pratica clinica di tutti i giorni i risultati raggiunti dal mondo scientifico. A promuoverlo è la Fondazione Ri-MED, nata grazie alla partnership tra Governo, Regione siciliana, Cnr, University of Pittsburgh e Upmc. Il nuovo Polo è formato dal Cbrb, il Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica, attualmente in costruzione, e dal nuovo ospedale Ismett 2, progettato da Renzo Piano. «Aspettavo questo progetto da 20 anni», ha detto l’architetto e senatore a vita in un video messaggio alla presentazione organizzata da Ri.MED a Roma alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del presidente del Senato Elisabetta Casellati. 

Nel Cbrb oltre che lo sviluppo di vaccini e farmaci innovativi, si farà ricerca su terapie cellulari e ingegnerizzazione di organi e tessuti, per diagnosticare e curare gli organi malati, i tumori, le malattie infettive e quelle legate all’invecchiamento e secondo le previsioni sarà aperto entro il 2023. Ismett 2, invece, avrà 250 posti letto e Piano consegnerà il progetto definitivo, secondo quanto ha spiegato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, "il 6 marzo 2022». «Il nuovo ospedale – ha spiegato Musumeci – è disegnato per rispondere in maniera ottimale ai fabbisogni sanitari emergenti da future pandemie, non solo per le competenze cliniche e di ricerca, le tecnologie, l’integrazione con il centro di ricerca della Fondazione Ri.MED ma anche per caratteristiche strutturali uniche». Tutte le stanze saranno singole, «in modo da ridurre al minimo, anche lontani da un contesto pandemico, i rischi e le occasioni di contagio delle infezioni multiresistenti». Un modello virtuoso, quello di Carini, ha sottolineato Casellati, «che recepisce la lezione della pandemia – il valore della scienza nel preservare salute e stile di vita» con l’auspicio che il Centro di Carini possa "diventare il laboratorio Italia». La struttura si ispira al modello del cosiddetto 'villaggio-stradà e prevede un’organizzazione flessibile dello spazio: 52.464 mq di superficie totale, di cui 17.070 mq di laboratori, ampi spazi comuni, sale riunioni, uffici, un auditorium, la foresteria e il collegamento diretto con il nuovo ospedale Ismett. Una volta a regime entro il 2023, il solo centro di ricerca impiegherà circa 600 persone. 

La posizione geografica, poi, è di fondamentale importanza e richiama l’impegno di Istituti di ricerca come il Cnr nell’investimento nel mezzogiorno d’Italia, ha detto Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), spiegando che il centro «è destinato a costituire un esempio virtuoso di partnership pubblico-privata». Il cantiere di Carini, ha commentato Paolo Aquilanti, presidente Ri.MED «avvicina l’obiettivo di realizzare in Sicilia uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d’Italia». Oltre ai trapianti e alla chirurgia cardiotoracica e oncologica già effettuati all’Ismett, nel nuovo ospedale «ci sarà un programma di oncologia molto vasto, con radioterapia e oncologia medica e poi neuroscienze e ortopedia avanzata», ha sottolineato Bruno Gridelli, vicepresidente della Fondazione Ri.MED e vicepresidente esecutivo di Upmc International. All’evento anche Leslie Davis, president & ceo di Upmc (University of Pittsburgh Medical Center) e, in video messaggio, Mariangela Zappia Ambasciatore d’Italia negli Usa.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA