Notizie Locali


SEZIONI
Catania 14°

Pianificazione

Cisal, la Regione Siciliana a corto di almeno 6000 unità: dal Pnrr si attende boccata d’ossigeno

Il sindacato ha "scattato" una fotografia precisa sul Piano triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022: servirebbero 2.432 funzionari ed esperti

Di Giuseppe Bianca |

La lentocrazia come metodo e i “burosauri” come capri espiatori. Per uscire da questo circolo vizioso, ma anche per non perdere il treno delle risorse supplementari del Pnnr da investire, la Cisal offre un articolato spunto di riflessione con un convegno che ha avuto luogo ieri a Palazzo dei Normanni che ha messo al centro la spinosa questione della riforma dell’amministrazione regionale. Nella fotografia scattata dal sindacato siciliano secondo il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022, la Regione Siciliana fino al 2020 contava 1.113 dirigenti e 12.577 dipendenti così suddivisi: 4.036 categoria D (funzionari), 3.479 categoria C (istruttori), 2.235 categoria B (collaboratori) e 2.827 categoria A (operatori). Nel quinquennio 2015-2020 i dirigenti sono passati in cinque anni da 1.736 a 1.113, con una diminuzione di 623 unità, e nel 2021 si ridurranno ancora arrivando a 896. Le vacanze in organico ammontano a 1.346 unità (di cui 818 D, 466 C, 32 B e 30 A).

Oggi servirebbero 2432 funzionari tra esperti in economia, programmazione strategica, pianificazione e gestione dei progetti, controllo di gestione, ma anche amministrativi, tecnici, avvocati, ispettori, ragionieri e ingegneri. Mancherebbero all’appello potenzialmente oltre seimila unità: «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta l’ultima vera occasione di sviluppo per la Sicilia e la bocciatura dei primi progetti non promette nulla di buono – ha detto il segretario regionale della Cisal Giuseppe Badagliacca –. I Comuni sono allo stremo, l’economia stenta a decollare e servono investimenti strutturali per metterci al passo con il resto d’Italia: un quadro difficile a cui la Regione non può far fronte con una macchina burocratica ingessata e non al passo con i tempi o con assunzioni non mirate. Riformare la Pubblica Amministrazione e valorizzare il personale è indispensabile, così come avviare un dialogo costruttivo con l’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale che sostituirà chi si dimostrerà inadempiente. La Sicilia dovrà competere per ottenere il massimo dei fondi e dobbiamo farci trovare pronti».

Il Pnrr per la Sicilia dovrebbe valere circa 20 miliardi di euro, come indicato nel Def 2022-2024, a cui aggiungere le somme dei vari Piani e fondi europei: tra il 2021 e il 2027, saranno disponibili per l’Isola circa 50 miliardi di euro di risorse extraregionali. Se nel 2020 il Pil regionale si è ridotto dell’8,4%, la previsione di crescita nel 2021 è del 5,1% (maggiore rispetto al 4,5% nazionale), nel 2022 del 4,7% e nel 2023 del 3,3% (+13% nel triennio). Il Pil siciliano dovrebbe così superare la quota mai raggiunta dei 100 miliardi.

Anche per effetto di queste premesse la Cisal ha presentato al governo Musumeci e all’Ars un pacchetto di riforme della Pubblica Amministrazione regionale che, partendo dal superamento dei vincoli imposti dall’Accordo sul disavanzo del gennaio scorso, comprenda il rinnovo del contratto 2019-2021, la riclassificazione, la revisione delle progressioni orizzontali, la rimodulazione delle strutture operative, la valorizzazione del merito e del personale in servizio, l’eliminazione della terza fascia dirigenziale, la creazione dell’area delle Elevate qualificazioni, il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo, la ridefinizione del salario accessorio, la regolamentazione del lavoro agile. La stagione dei concorsi che parte al momento solo per il potenziamento dei centri per l’impiego necessita dunque di strategie di indirizzo che siano chiare, definite e precise. Il ricorso all’assistenza tecnica che già in passato Anci Sicilia ha ritenuto poco risolutivo e marginale anche se di buon impatto, può garantire solo una parte delle soluzioni. La macchina amministrativa regionale ha l’esigenza di mandare in campo una squadra rimessa a nuovo che sia coerente con un linguaggio più smart in linea con il cambio di passo richiesto.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA