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Emergenza bare a Palermo, Orlando: “Forno crematorio sarà riavviato tra sei mesi”

Il sindaco di Palermo è interventuo con una relazione nel corso del consiglio comunale di Palermo si riunisce in forma straordinaria per affrontare la situazione di 920 bare non ancora sepolte ferme al cimitero di S. Maria dei Rotoli e per aggiornare riguardo alla situazione del forno crematorio

Di Redazione |

Per l’emergenza bare senza sepoltura a Palermo, «una ditta di Misterbianco nei giorni scorsi ha offerto la cremazione gratuita, compreso il trasporto, per 60 salme e gli uffici stanno già acquisendo le nuove richieste di cremazione per formarne un elenco». Lo ha assicurato il sindaco Leoluca Orlando, intervenendo con una relazione nel corso del consiglio comunale di Palermo riunito in forma straordinaria per affrontare la situazione di 920 bare non ancora sepolte ferme al cimitero di S. Maria dei Rotoli, di queste 420 bare sono in attesa di un loculo, mentre 500 sono in attesa di un posto in un campo di inumazione. Altro tipo di intervento su cui si è concentrata l'amministrazione comunale è la posa di loculi ipogei prefabbricati, mediante i quali possono essere tumulate 198 bare, che non si sono potute realizzare a causa della mancata individuazione della ditta che dovrà occuparsi dello smaltimento della terra di risulta proveniente dagli scavi. 

«Per la riaccensione del forno crematorio ai Rotoli – ha detto Orlando – il progetto prevede la rifunzionalizzazione impiantistica del tempio crematorio, eseguito lo studio di fattibilità, l’importo complessivo è di 245.018 euro. Pubblicato un avviso esplorativo per l’affidamento del servizio di ingegneria e architettura per il progetto definitivo, sono pervenute due istanze che dovranno essere valutate dalla commissione, il progetto va inserito nella programmazione triennale 2021/23 annualità 2021 ed il tempo stimato è sei mesi», ha spiegato il sindaco. 

Nel camposanto dei Rotoli ci sono ancora 920 bare senza sepoltura, sotto i tendoni, nei depositi e persino in alcuni uffici amministrativi. Orlando ha ricordato che è stato firmato un protocollo d’intesa con la Fondazione Santo Spirito, proprietaria del cimitero Sant'Orsola, mettendo a disposizione mille loculi per l'amministrazione comunale, per l’importo unitario di 1.800 euro (800 a carico del congiunto e 1.000 a carico del comune). "Attualmente – ha spiegato – ne sono state liberate 187, traslate dal cimitero Rotoli 14 a Sant'Orsola. Hanno già pagato la somma dovuta 72 congiunti per altrettante bare, purtroppo – ha sottolineato – il trasferimento va a rilento per grosse difficoltà burocratiche, amministrative e organizzative dovute soprattutto all’insufficienza dei carri funebri e del personale impegnato anche in altri inderogabili servizi». «Dal 2020 si cerca in tutti i modi di dare una risposta all’emergenza anche con diverse ordinanze sindacali – ha detto Orlando – che hanno avuto come comune denominatore lo snellimento delle procedure finalizzato al recupero di posti per inumazione e tumulazione. Si è proceduto alla liberazione delle nicchie e dei loculi la cui concessione trentennale era scaduta e ciò ha permesso di collocare 142 salme». Il sindaco ha detto che è stata avviata una complessiva ricognizione nei tre cimiteri cittadini «in modo da entrare nell’ottica di considerarli un unico impianto cimiteriale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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