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Omicidio a Palermo, un ventenne condannato a 23 anni

Ha sparato al padre di una ragazza che si era opposto alla relazione tra i due giovani

Di Redazione |

La seconda sezione della Corte d’assiste, presieduta da Vincenzo Terranova, ha condannato Alessandro Sammarco a 23 anni e 10 mesi per l’omicidio di Natale Caravello, il padre di una ragazza che si era opposto alla relazione tra i due giovani. La Procura aveva chiesto l’ergastolo. L’omicida di appena 20 anni, che aveva subito confessato il delitto dopo essersi consegnato, è difeso dall’avvocato Corrado Sinatra. La vittima di 46 anni, giardiniere alla Reset in servizio al cimitero dei Rotoli, nel marzo dell’anno scorso era stato affrontato da Caravello che esplose contro l’uomo alcuni colpi di pistola. Secondo il giovane, il giardiniere sarebbe stato il responsabile dell’amore non corrisposto di una delle figlia della vittima. Secondo l’avvocato Corrado Sinatra si è trattato non di omicidio volontario, ma preterintenzionale invocando la «legittima difesa putativa». Il giovane temeva per la sua vita e andava in giro armato. La pistola con cui ha ucciso Caravello, comprata a Ballarò per 600 euro non è mai stata trovata. L’assassino ha sempre detto che non voleva sparare. Aveva visto che il giardiniere durante la discussione aveva infilato la mano nel borsello e temendo di essere ferito ha sparato.

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