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Palermo e le aggressioni ai turisti, il prefetto Mariani: «Controlli più forti e collaborazione con le categorie»

Dopo gli ultimi episodi di violenza la promessa del rinforzo dei presidi di sicurezza sul territorio

Elvira Terranova

24 Luglio 2025, 19:20

prefetto

Mette subito in chiaro di «comprendere la preoccupazione dei cittadini» per le aggressioni avvenute, soprattutto, nei confronti dei turisti nel centro storico, e sottolinea che verranno ulteriormente «rinforzati i servizi di controlli del territorio». Annuncia anche che nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti delle associazioni di categoria, da Federalberghi a Confcommercio, «per individuare congiuntamente ulteriori misure di contrasto».

A parlare, in una intervista a tutto tondo all’Adnkronos, è il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, che, per prima cosa, però, ci tiene a ribadire non si registra «una recrudescenza dei reati».

«Certamente nelle ultime settimane si sono verificati alcuni episodi criminosi diversi dei quali ai danni di turisti stranieri - spiega il prefetto Mariani -. Si tratta di reati predatori, alcuni anche abbastanza violenti, con aggressioni, che devono essere perseguiti con la massima determinazione. Ovviamente, ognuno di questi reati rappresenta una sfida per tutti coloro che sono chiamati a prevenire, attraverso il controllo del territorio, il ripetersi di questi episodi, così come di coloro che sono chiamati a individuare i responsabili».

«Comprendo, ovviamente la preoccupazione dei cittadini, e tuttavia occorre proprio in momenti come questi una attenta ed equilibrata riflessione che non può che partire dal dato oggettivo degli indici di delittuosità, come anche evidenziato nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non sembrano confermare l’assunto di una allarmante recrudescenza dei reati- sottolinea - È vero, tuttavia, che questi episodi concentrati soprattutto nel centro storico, in un breve lasso di tempo, non possono che imporre un ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio».

Da settimane sono stati «particolarmente implementati i servizi di presidio, così come di controllo dinamico del territorio per rafforzare la percezione della sicurezza nei cittadini e nello stesso tempo prevenire il ripetersi degli episodi criminosi», spiega ancora il Prefetto Mariani. «Credo che il contributo delle categorie sia fondamentale per rendere ancora più efficaci gli interventi- aggiunge- Nei prossimi giorni intendo incontrare i rappresentanti delle principali categorie per esaminare insieme i problemi e individuare congiuntamente misure che vadano, da un lato a rafforzare i dispositivi di sicurezza degli esercizi commerciali o ricettivi, anche in applicazione delle più recenti direttive del ministro dell’Interno. Dall’altro lato, integrare gli sforzi per contrastare l’illegalità».
A chi, nei giorni scorsi, ha sollecitato l’arrivo dei "Vespri siciliani", cioè quel rafforzamento di militari in campo che riguardò Palermo all’indomani della strage di via D’Amelio, Mariani replica: «Ovviamente non posso che fare mie le parole del ministro dell’Interno. L’Esercito è già presente, è posto a presidio di obiettivi sensibili. Fatto questo che certamente contribuisce a mettere ulteriori forze di polizia a disposizione per i servizi di controllo del territorio».

E aggiunge: «Il richiamo all’operazione Vespri siciliani mi sembra alquanto problematico. Non dovrei essere io a ricordare che quell'intervento fu posto in atto all’indomani di alcuni degli episodi più tragici non della storia siciliana ma della storia italiana. Paragonare la situazione di quegli anni, funestati dalle stragi a quella di oggi mi sembra alquanto eccessivo. D’altra parte è condivisibile la richiesta di una implementazione del controllo del territorio come già in atto. Un prezioso aiuto è rappresentato dai sistemi di videosorveglianza dei quali è prevista una nuova significativa implementazione».

Ma come si può rassicurare il cittadino? «Certamente si tratta di forme di criminalità che non possono non suscitare la preoccupazione dei cittadini- dice Mariani - Vorrei, tuttavia porre in evidenza che il conseguimento e il consolidamento della percezione della sicurezza si basa su due pilastri. Il primo è rappresentato dai servizi di controllo del territorio, poiché è indiscutibile il valore della semplice presenza dei mezzi e del personale delle forze di polizia. Il secondo pilastro, che non va dimenticato, è rappresentato dalle attività investigative. Sotto questo aspetto, vorrei ricordare le consolidate capacità dei nostri apparati investigativi insieme con l'azione efficace della Procura della Repubblica di Palermo che quest’anno ha conseguito successi estremamente importanti, sia sul piano della lotta alla criminalità organizzata sia sul piano del contrasto alla criminalità comune».

Poi ribadisce con forza: «Sotto questo specifico aspetto vorrei anche ricordare che se è vero che nelle ultime settimane si sono verificati episodi criminosi di cui parliamo, è altrettanto vero che vi sono stati diversi arresti e che i responsabili di alcuni degli episodi che hanno avuto maggiore risalto sono stati a volte individuati in poche ore e denunciati. Questi due pilastri dell’azione dello Stato rappresentano, a mio parere, un fattore che dovrebbe essere quantomeno incoraggiante».

Ma dietro le aggressioni potrebbe esserci la mafia? O si tratta di cosiddetti "cani sciolti"? «Il contrasto all’organizzazione mafiosa è stato quest’anno particolarmente efficace ed è stato coronato da una delle più importanti operazioni di polizia giudiziaria degli ultimi anni. Sono stati assicurati alla giustizia centinaia di soggetti indiziati di essere contigui all’organizzazione mafiosa e credo che questo testimoni il costante, attento impegno della Procura di Palermo, così come l’ottimo lavoro degli apparati investigativi», dice Mariani. Ma sottolinea: «Per quanto riguarda gli episodi delittuosi verificatisi nel centro storico mi colpisce un fatto, cioè la constatazione che molti degli arrestati o individuati sono molto giovani se non minorenni, voglio ricordare l’arresto di tre giovani egiziani di 16, 17 e 18 anni. Ricordo ancora che delle tre persone individuate per l’aggressione ai dipendenti della Cioccolateria due hanno 15 e 16 anni. Non è la prima volta che Palermo si deve confrontare con un fenomeno ormai diffuso anche a livello nazionale, ovvero i gravi atti criminali di cui si rendono sempre più spesso responsabili i giovani, anche minorenni. E’ appena il caso di ricordare il triplice omicidio di Monreale di cui si sono resi responsabili ragazzi del quartiere Zen di Palermo. Si tratta, quindi, di un fenomeno criminale che si incrocia con un’area di profondo disagio per la quale i pur indispensabili strumenti della prevenzione e repressione non appaiono da soli sufficienti».

E conclude: «Siamo consapevoli della esigenza di perseguire l'obiettivo di sempre più soddisfacenti standard di sicurezza. Il confronto tra e me e le forze dell’ordine è pressocché quotidiano. Il tema è all’ordine del giorno, quasi ogni settimana nelle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica».