20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 17:24
×

Palermo, la maggioranza litiga sul Piano delle opere: tutti i progetti a rischio

Il centrodestra si spacca e l’opposizione va all’attacco: «Incapacità tecnica e politica»

Salvatore Ferro

02 Settembre 2025, 09:47

Immagine 2025-09-02 094632

Piano piano. Un percorso a ostacoli sempre più alti, quello del consiglio comunale impegnato a scollinare un Piano triennale delle opere pubbliche via via più ripido.
A partire dagli interventi meno claudicanti del Piano, cioè riferiti all’elenco della sua prima annualità, il 2024.

Alla vigilia di un trittico di sedute consiliari decisive, l’ottimismo della volontà del presidente del consiglio comunale Giulio Tantillo, deciso a incardinare già oggi - all’ordine del giorno, in apertura, l’audizione dell’assessore alla Scuola, Aristide Tamajo - la delibera relativa all’elenco annuale 2024 e via via le altre, subisce un duro colpo: la riunione congiunta delle commissioni prima e seconda (Bilancio e Urbanistica) finisce male, anzi neppure inizia, di fatto.

Degli assessori attesi, sono assenti lo stesso Tamajo e il collega dell’Ambiente, Pietro Alongi.
Le opposizioni, unite, preparano un duro comunicato stampa, ma non solo le sole a manifestare delusione.

Intanto, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Milazzo, che presiede la prima commissione, è chiaro: non si fa un passo in consiglio se prima non si completa il lavoro istruttorio, in commissione appunto. In altre parole, dato che tra le convocazioni devono trascorrere almeno 48 ore, la convinzione diffusa tra i consiglieri è che “per un’altra seduta congiunta si dovrà attendere almeno fino a mercoledì prossimo”.

Duro l’inchiostro delle cinque firme congiunte dei consiglieri Rosario Arcoleo e Mariangela Di Gangi (Pd) Giulia Argiroffi e Ugo Forello (Oso), Franco Miceli e Carmelo Miceli (Gruppo misto): “Ennesima dimostrazione delle spaccature interne alla maggioranza e della incapacità tecnica e politica di alcuni esponenti”. Gli esponenti dell’opposizione, in particolare, puntano il dito contro i «quattro assessori competenti sugli interventi previsti», considerato il fatto che «soltanto due si sono presentati. Gli altri due, entrambi di Forza Italia, hanno disertato per impegni più importanti, bloccando così la discussione sugli emendamenti e costringendo a un rinvio di almeno due giorni. Il risultato - proseguono - è chiaro: il calendario stabilito dalla conferenza dei capigruppo salta e il Piano triennale non potrà approdare domani (oggi, ndr) in consiglio comunale, come invece richiesto con forza dal sindaco».

Insomma, ecco un nuovo stop che rischia di surriscaldare ancora di più gli animi.

A proposito di emendamenti, spiccano le modifiche relative ai 5,3 milioni per un nuovo sovrappasso in via Perpignano, ai circa 7,7 per il completamento del restauro del Teatro Massimo, in fase di progetto esecutivo, ai 48,7 milioni per il parcheggio sotterraneo e il polo museale di piazza Croci, il nuovo inserimento in seconda annualità del progetto da 6 milioni di euro per l’efficientamento energetico del Polo tecnico. E via desiderando.

Opere in bilico

Fermandosi alla sola annualità 2024, il primo dato che punge è quello relativo alla percentuale di opere appaltate rispetto a quelle non ancora andate in gara, che l’assessorato ai Lavori pubblici ha ordinato per comparti. Sarà anche il “libro dei sogni” secondo definizione giornalistica, ma qualche incubo il Piano lo minaccia.
A fronte di quasi 556 milioni di euro calcolati complessivamente,gli importi appaltati arrivano a 109 milioni.
Un rotondo 0% si legge alla voce trasporti, che consta di un unico intervento, quello del sistema tramviario: “Nuove Linee Tramviarie Tratte A, B, C - Stralcio Funzionale I.3 - Tratta B”, importo complessivo 49 milioni 533 mila 951 euro (per l’annualità poco più di 12 milioni). Un poco consolante 20% per l’istruzione, con un solo intervento appaltato su cinque e 836 mila euro impegnati.
L’ambiente (leggi rifiuti) si attesta al 30% ma con un impegno di oltre 41 milioni a fronte dei 114,4 previsti.
Meglio, tra gli altri settori, le strade, con un 87% determinato da interventi appaltati per quasi 18 milioni a fronte dei quasi 23 teorici.
L’en plein lo fanno con il 100% i 9 milioni abbondanti per lo sport e i 430 mila euro della sicurezza, mentre i cimiteri si attestano al 50% con 5,5 milioni già appaltati.
A preoccupare di più, tra le opere non ancora andate in gara, anche i cantieri collaterali al tram: parcheggi di interscambio Don Bosco (35 milioni), De Gasperi (49), Boiardo (26,5), Ungheria (26,7), Francia (39,6), Libertà (49,6), Giulio Cesare (10,8).
Ancora, nel mazzo, i 12 milioni di fondi Pnrr per Bandita e Costa Sud, gli altrettanti per foce e costa dell’Oreto, i 26 milioni per l’impianto di selezione della differenziata a Bellolampo, i 12,5 per il restauro dell’ex Collegio San Rocco di via Maqueda, i 7 per quello dell’antico monastero delle Carmelitane alla Kalsa, il milione e duecentomila euro per il Collegio della Sapienza in piazza Magione, i 2,4 milioni per i due asili di via Aiace e via Lanza di Scalea, i 2 milioni per gli ampliamenti dei cimiteri dei Rotoli e di Santa Maria di Gesù.