il femminicidio
Palloncini bianchi per Sara: a Misilmeri l’ultimo saluto, l’arcivescovo Lorefice: «L’amore non uccide»
I funerali dall'universitaria uccisa a Messina da un suo collega
I colleghi, gli amici e i familiari dopo l’omelia hanno letto messaggi carichi di affetto e amore ai funerali di Sara Campanella l’universitaria uccisa a Messina. In tanto l’hanno ricordata leggendo lettere e pensieri della giovane. La rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha letto anche la richiesta al professore fatta dalla studentessa per chiedere la tesi di laurea. Durante i messaggi tanti applausi sia in chiesa che in piazza hanno interrotto i ricordi degli amici e colleghi.La bara bianca ha lasciato la chiesa e tanti palloncini bianchi sono stati liberati salendo in volo. Adesso l’ultimo viaggio verso il cimitero del paese.
Le parole dell’arcivescovo Lorefice
«L’amore non uccide. E’ assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano. Perché chiunque è violento non sa che la violenza ha la forza distruttiva di una bomba all’idrogeno: provoca una deflagrazione a cascata. Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. I cuori di noi tutti. Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli. Solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra piccola Sara». Lo ha detto l’arcivescovo Corrado Lorefice nell’omelia ai funerali di Sara Campanella a Misilmeri. «Sara è stata strappata: tu mamma Cetty, tu papà Alessandro, tu Claudio suo amato fratello. Voi suoi amici – ha aggiunto Lorefice – Solo nostro Signore, che è morto trafitto nell’abbandono della croce, dopo aver squarciato con un grido il silenzio del Padre, solo Lui sa come starvi vicini. In silenzio. Accogliendo il vostro silenzio e il vostro grido, la vostra ribellione e la vostra disperazione. Il vostro desiderio di riabbracciare per sempre Sara. Di comunione eterna, che solo Dio può dare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA