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Questo Palermo la serie A se la sogna, a Brescia ne prende quattro (in dieci uomini)

Rosanero ancora sconfitti e la zona promozione si allontana

Redazione La Sicilia

02 Marzo 2024, 16:23

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Seconda sconfitta di fila per il Palermo che perde a Brescia 4-2 giocando in dieci uomini per una settantina di minuti per effetto dell’espulsione di Marconi. Succede tutto nel primo tempo: a decidere la partita le reti in ordine cronologico di Borrelli, Brunori, Di Francesco, Paghera, Borrelli e Bisoli con la deviazione di Nedelcearu.

Corini cambia cinque uomini rispetto alla partita contro la Ternana: giocano Graves e Marconi, Henderson e Coulibaly e Di Francesco torna titolare. A completare la formazione con Pigliacelli in porta Nedelcearu e Lund in difesa, Gomes a centrocampo, Brunori e Di Mariano in attacco.

Dopo 29 secondi il Brescia va in vantaggio con Borrelli di tacco, poi dopo meno di tre minuti Di Mariano si procura un calcio di rigore che Brunori trasforma al 5'. Al 13' il Palermo va in vantaggio con Di Francesco bravo a calciare al volo un assist di Graves. Poi si spegne la luce quando Lund, al 21', mette in difficoltà Marconi costringendolo al fallo, l’arbitro Rutella fischia il rigore ed espelle per somma di ammonizioni Marconi. Il var richiama il direttore di gara che trasforma il rigore in punizione e il giallo in rosso diretto.

Corini manda in campo Ceccaroni al posto di Henderson, ma al Palermo saltano tutti gli equilibri. Alla mezzora Paghera dal limite pesca il jolly con un tiro a uscire che si insacca alle spalle di Pigliacelli, poi al 41' Borrelli di testa sovrasta Ceccaroni e segna il 3-2, quindi al 46' Bisoli con un tiro che carambola su Nedelcearu e Di Francesco segna il 4-2 che manda le squadre al riposo.

Corini prova a fare qualcosa con Mancuso al posto di Brunori e Ranocchia per Coulibaly, poi sostituendo anche Di Francesco con Traorè e alla fine inserendo Vasic per Di Mariano. Il Brescia è in controllo, il Palermo ci prova con Mancuso che si vede respingere un paio di conclusioni pericolose dalla retroguardia Bresciana. I padroni di casa vanno anche vicini al quinto gol per effetto di un retropassaggio di Nedelcearu che costringe Pigliacelli alla parata di piede in spaccata. La situazione in campo è praticamente cristallizzata e il risultato non cambia più.

Le parole di Corini

«Sicuramente c'è rammarico perché dopo lo shock iniziale avevamo pareggiato subito ed eravamo riusciti a raddrizzare la situazione facendo il tipo di partita che dovevamo fare. Poi l’espulsione ha cambiato la partita» ha detto Eugenio Corini.
Per il tecnico a cambiare l’inerzia sono stati gli episodi. «Il gol di Paghera incredibile da fuori area - ha detto Corini - ha permesso al Brescia di prendere fiducia. Dovevamo tenere duro e andare negli spogliatoi in parità e invece abbiamo preso prima il 3-2 e poi il 4-2 e tutto quello che era già complicato è diventato più difficile. Negli spogliatoi ci siamo detti delle cose, ho detto cose, e quello che volevo vedere l’ho visto: c'è una dignità nella sconfitta».

A proposito della lotta promozione tutto per il Palermo diventa più complicato. «Le ultime due sconfitte - ha sottolineato Corini - ci complicano il percorso, ci respingono dalle zone alte. Eravamo riusciti a riaccendere l’entusiamo e invece siamo in un momento complicato. Adesso pensiamo al Lecco per ricreare le premesse e la possibilità di rimetterci in sesto e ripartire».

A chi gli chiede della mancanza di equilibrio fra gol fatti e subiti, con il Palermo che ha fra i migliori attacchi del campionato, ma contemporaneamente ha una delle peggiori difese, Corini ha risposto che «un certo equilibrio lo stavamo trovando - le sue parole - i gol li abbiamo sempre fatti. Prima di queste ultime tre partite eravamo la settima o l’ottava difesa del campionato, avevamo registrato delle cose, difendevamo bene, poi dal primo tempo di Cremona in cui sembrava che potessimo fare qualcosa di importante abbiamo rimescolato tutto. Il calcio è strano, particolare e sui risultati concorrono tante cose. Mancano 10 partite, possiamo e dobbiamo migliorare come eravamo già riusciti a fare rientrando nelle zone di alta classifica».